Sale dal 34 all’89% la quota di partecipazione della Regione, che era disposta ad arrivare fino al 100% come da delibera di giunta, nella Interporti siciliani Spa. L’incremento dopo il via libera dell’Assemblea dei soci, martedì sera, all’aumento di capitale per 2,5 milioni di euro. A parte l’Ast che mantiene il 10% delle azioni, gli altri soci pubblici di minoranza riducono la propria quota che si attesta all’1% del totale.
La Regione diventa così socio unico di Interporti siciliani Spa, società di scopo, costituita nel 1995, per la realizzazione delle infrastrutture interportuali in Sicilia e, in particolare, a Catania e a Termini Imerese. Di fronte all’ipotesi di ricapitalizzazione della Sis, la giunta Musumeci ha deciso non solo di confermare la partecipazione nella società ma di acquisire fino all’intero pacchetto azionario della Spa pubblica nel caso in cui gli altri soci pubblici sceglieranno di non mettere mano al portafogli.
La strategia sulla Sis del governo Musumeci, già deliberata nei giorni scorsi dalla giunta, è contenuta nel piano di revisione delle partecipazioni in corso di definizione. La Regione, al momento, è socio di maggioranza di Sis, con il 34,1% delle azioni, pari a un valore di oltre 160 mila euro. Il resto del capitale è detenuto da altri 12 soggetti pubblici: comune di Catania, Provincia di Catania, Camera di commercio di Catania, Azienda siciliana trasporti hanno in portafoglio, ognuno, una quota pari a circa il 10%. Il 6,5% è in possesso della Provincia di Palermo, il 6,52% dell’Autorità portuale di Palermo, il 5,5% del Consorzio per l’area di sviluppo industriale di Catania in liquidazione, il 3% del Consorzio per l’area di sviluppo industriale di Palermo in liquidazione, il 2,49% della Camera di commercio di Palermo; lo 0,3% e lo 0,2% è nella disponibilità, rispettivamente, della Camera di commercio di Siracusa e del Consorzio per l’area industriale di Caltagirone in liquidazione. L’intero capitale sociale ammonta a quasi 500 mila euro.
“Musumeci venga a riferire in aula all’Ars sulla ricapitalizzazione della società Interporti Spa decisa con una delibera di giunta l’aumento della quota di partecipazione azionaria della Regione all’84%”. Lo chiedono i deputati regionali del M5S Angela Foti, Jose Marano, Gianina Ciancio, Francesco Cappello e Luigi Sunseri. “E’ evidente che è un’operazione finalizzata ad evitare il fallimento della società – afferma Sunseri – a causa delle perdite strutturali accumulate negli anni. Ci auguriamo che la ricapitalizzazione non metta una pietra tombale sulle responsabilità delle gestioni precedenti. Vogliamo chiarezza sui documenti contabili della partecipata”.
Per Foti occorre “un cronoprogramma che acceleri il raggiungimento degli obiettivi e non metta a rischio i fondi nazionali previsti dall’Accordo quadro per il trasporto e la logistica del 2008”. Secondo la deputata Marano, l’aumento della quota di partecipazione azionaria e’ “il risultato di una pessima gestione” e di “un piano di perdite che si è accumulato nel corso degli anni. Ci troviamo sempre a dover affrontare questioni estreme – aggiunge – e vogliamo vederci chiaro e chiediamo massima trasparenza. Come sempre manca progettualità e non sono chiari gli scopi dell’operazione”.