Nave “Diciotti”: il procuratore di Agrigento a colloquio con i funzionari del Viminale

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La nave della Guardia Costiera “Ubaldo Diciotti”, per il quinto giorno si trova all’ancora nel porto di Catania con 150 migranti a bordo. E intanto oggi a Roma, il procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio incontrerà alcuni funzionari del ministero dell’Interno, in seguito alla decisione del ministro Matteo Salvini di non autorizzare lo sbarco nel porto etneo.

I migranti sono stati salvati al largo di Lampedusa nella notte tra il 15 e il 16 agosto e 27 minori sono stati fatti scendere e condotti in una struttura di accoglienza.

Ieri gli uomini a bordo avevano iniziato lo sciopero della fame, ma la protesta era rientrata poche ore dopo, mentre le donne, che hanno ricevuto indumenti nuovi, hanno chiesto di essere sottoposte a visite mediche, poiché diverse di loro hanno denunciato di essere state abusate durante il viaggio in mare con gli scafisti.

Per tutti le condizioni di salute, a parte alcuni casi di scabbia, sono buone. Ma gli spazi ristretti sul ponte della nave e la convivenza, comincia a essere problematica. Ieri, dal centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo di Roma (Mrcc) è stata nuovamente inoltrata una richiesta di autorizzazione allo sbarco per l’estrema criticità della situazione a bordo del pattugliatore. Il documento è stato inviato al Viminale, al gabinetto dei ministeri di Difesa, Trasporti e degli Esteri, alla Procura nazionale antimafia e alle Procure di Palermo, Catania e Agrigento.