E’ un Nello Musumeci “soddisfatto” del lavoro compiuto dal suo governo, quello che accoglie i giornalisti nella Sala Alessi di Palazzo Orleans per il tradizionale incontro di fine anno con la stampa.
“Esprimo soddisfazione per il lavoro fatto non solo in questi complessivi 4 anni, ma anche nell’ultimo anno. Cominciamo a cogliere con netta evidenza il frutto di un lavoro di semina che è stato difficoltoso, particolarmente impegnativo” – ha esordito il governatore siciliano. Tra i risultati positivi quelli sul fronte finanziario. “Apprezziamo il risultato raggiunto nella trattativa con Roma: non è il massimo ma siamo soddisfatti – ha detto Musumeci -. Rispetto all’atteggiamento supino e remissivo che la Regione ha tenuto negli anni passati – ha aggiunto – noi possiamo dire di avere legittimamente ottenuto quello che era stato negato alla Sicilia”.
L’impennata di contagi della variante omicron in Sicilia preoccupa, ma non scatena il panico, e soprattutto, non trova impreparate le strutture della sanità isolana. “Il virus si diffonde con più facilità ma è meno pericoloso rispetto allo scorso anno: segno evidente che chi è vaccinato può affrontare anche il contagio, ma chi non lo è diventa vulnerabile e più esposto ai rischi – ha spiegato il presidente della Regione -. In atto c’è un’opera di conversione da parte di chi sembrava irriducibile. Adesso i nostri hub stanno lavorando con la possibilità di vaccinare quante più persone possibile e stiamo consolidando la presenza del personale che si è rivelato insufficiente rispetto alla domanda del territorio”.
E in in Sicilia, ha annunciato l’assessore alla Salute Ruggero Razza, sono in arrivo alcune centinaia di biologi per potenziare il personale degli hub vaccinali: saranno destinati sia alla campagna anti-covid sia alla somministrazione di tamponi.
Sul versante dell’offerta culturale e turistica, invece, c’è ancora molto da fare. “I nostri musei sono più tristi di un cimitero a mezzanotte – ha tagliato corto Musumeci -. E’ una situazione vergognosa. Non vengono ammodernati da almeno 20 anni. Abbiamo destinato 24 milioni per ammodernare nove musei regionali, la gara dopo due anni non è ancora stata svolta. Non appena saranno appaltati i lavori, i musei potranno essere degni di questo nome, ad esempio la casa natale di Pirandello. Non c’erano i bagni, i disabili non potevano andare al primo piano, c’erano 18 gradini. Aveva un aspetto tetro – ha sottolineato il presidente- 20 dipendenti e nessuno che sapesse parlare in lingua straniera. L’ho fatto chiudere e recuperato un progetto e aggiungendo risorse, lo abbiamo riaperto con tutti i crismi. Ci sono i servizi per i disabili, le indicazioni e tutto il resto. Sui beni culturali – ha osservato – bisogna cambiare registro, basta autoreferenzialità. Serve gente in grado di portare milioni di visitatori. Questa terra non cambierà mai se nessuno va controcorrente, dovremmo essere un modello europeo”.
Infine, l’argomento più sollecitato dalle domande dei giornalisti presenti, le elezioni regionali del 2022 e la posizione di Musumeci. “Il fatto che Musumeci sia ricandidato non fa notizia, la novità sarebbe se non lo fosse…” – ha detto il presidente della Regione. “Il mio obiettivo in questi quattro anni è stato quello di tenere unito il centrodestra e credo di esserci riuscito. Dopo nove anni di laceranti divisioni abbiamo riunito il centrodestra e questa coalizione, che rappresenta la maggioranza del popolo siciliano, è rimasta unita – ha proseguito -. Il mio compito è questo e se dovessero esserci fughe in avanti (il riferimento è alla annunciata candidatura di Cateno De Luca ndr) ognuno si assumerà la responsabilità di quello che determinerà”.
Musumeci, citando il suo predecessore ha ricordato che “l’elezione di Crocetta fu frutto del centrodestra e non del centrosinistra. Se l’esperienza deve servire credo che tutti dobbiamo farne tesoro”, ha aggiunto. Nessuna preoccupazione per le voci di una possibile discesa in campo di Gaetano Miccichè. “Rispetto Gaetano Miccichè e il presidente dell’Ars Gianfranco. Rispetto anche quello che il primo ha dichiarato: ‘voglio fare il banchiere e non il presidente della Regione’. Tutto il resto è polemica gratuita” – ha detto Nello Musumeci.
Anche perché in Sicilia, secondo il governatore, non c’è spazio per la riproposizione della formula nazionale. “Gaetano Miccichè il Draghi siciliano? Io ritengo un’anomalia il governo Draghi. È un governo di emergenza, io appartengo alla scuola secondo cui chi vince va al governo e chi perde all’opposizione. Io sono per i governi politici”. E comunque, ha annunciato Musumeci in coda, a gennaio “convocherò un tavolo della coalizione di partiti che sostengono il mio governo”.