L’ammiraglio di divisione in ausiliaria Nicola De Felice, già comandante di Marisicilia, contesta la liberazione dell’attivista tedesca Carola Rackete che, al timone della nave Sea Watch3, ha rischiato di danneggiare una vedetta della Guardia di Finanza.
“sul caso della Sea Watch sono davvero costernato come tutti i veri militari. Il GIP di Agrigento non convalida l’arresto della conduttrice Carola Rackete perché la Tunisia non risulterebbe porto sicuro quando migliaia di turisti fanno settimanalmente le crociere in quei porti? E poi la motovedetta della Guardia di finanza non sarebbe nave da guerra? – Si chiede l’ammiraglio -. Ma se sono navi militari essendo iscritte nel Ruolo speciale naviglio militare. Sono equiparate alle navi da guerra, secondo la Cassazione, ai fini della tutela penale riservata ad esse. Nel caso di guerra concorrono persino al dispositivo navale di difesa marittima. Tutte le motovedette delle fiamme gialle – spiega Nicola De Felice – hanno la bandiera da guerra della Marina Militare. Ma anche se fosse stata una barchetta al servizio del prefetto, sarebbe stato lo stesso un gravissimo attentato alle nostre leggi italiane”.