Nicola De Felice: “Lo Stato assicuri un piano strategico per l’indipendenza energetica”

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nicola de felice

Pubblichiamo il gradito contributo dell’ammiraglio di divisione Nicola De Felice, dal 2015 al 2018 comandante di Marisicilia. Tema trattato dall’ufficiale della Marina Militare riguarda gli interessi strategici nazionali in campo energetico.

L’indipendenza energetica è il sogno di ogni Stato. L’acquisizione delle risorse energetiche, la scarsità interna del combustibile fossile e la relativa distribuzione attraverso le linee strategiche via mare condizionano in maniera significativa gli interessi vitali dell’Italia, nazione “energivora”.

La Francia in Libia sta attuando spudoratamente una strategia in tal senso, interferendo significativamente con gli interessi italiani, a partire dai bombardamenti del 2011, dall’eliminazione del colonnello Gheddafi e dall’attuale appoggio economico-militare e diplomatico al Generale Haftar, non riconosciuto dalla comunità internazionale.

E’ vero che la tecnologia continua a progredire e recenti scoperte mettono in luce nuove possibilità di avere energia più pulita in quantità sempre maggiore, sia con metodi passivi (case ecocompatibili costruite con materiale isolante) che con metodi attivi (fusione nucleare ITER, energia osmotica, criogenica, idroelettrica, geotermica, ecc.). Occorre però non commettere l’errore di assecondare il mercato perché questo non vuole il bene dei cittadini, ma punta unicamente al suo profitto, al lucro.

La richiesta energetica deve essere un consolidato piano strategico statale e ciò può avvenire solo con chiare linee guida emanate dall’Autorità governativa che deve collezionare le esigenze dei cittadini e delle imprese ovvero ne deve ricercare in anticipo le migliori soluzioni. Non necessariamente occorre statalizzare le imprese del settore, anzi queste possono lavorare in proprio seguendo la domanda della società (retribuente) per garantire il ricambio, la competizione e la libera scelta sul mercato.

Per assicurare ai nostri figli prosperità, sviluppo e lavoro, lo Stato deve garantire un adeguato livello di sicurezza energetica onde evitare di costituire un elemento di criticità. Siano assicurate, in primis, la diversificazione delle sorgenti e delle fonti di approvvigionamento, il consolidamento dei rapporti con le Nazioni detentrici di energia prevedendo possibili situazioni di crisi, la protezione militare delle linee marittime di trasporto, delle infrastrutture critiche strategiche e lo sviluppo di tecnologia ad elevata efficienza energetica.

La Ricerca e lo Sviluppo devono essere i settori privilegiati in Italia, Nazione con il maggiore numero di cervelli in fuga. Lo Stato promuova rapidamente un piano che dia soluzioni più semplici e pratiche, nel rispetto dell’ambiente. Un piano che permetta ai giovani italiani di esprimersi senza sentirsi abbandonati, dando la possibilità a chi si è trasferito all’estero di tornare per insegnare, diffondere o esercitare quello che ha assimilato.

Nicola De Felice Ammiraglio di Divisione