Quindici arresti questa mattina a Palermo nel corso dell’operazione Eride condotta dai carabinieri del Comando provinciale. I soggetti sono indagati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e detenzione e vendita di droga, commessi con l’aggravante delle finalità mafiose.
L’indagine, diretta dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca, costituisce un’ulteriore sviluppo sul mandamento mafioso palermitano di Pagliarelli e in particolare sulla famiglia mafiosa di Corso Calatafimi. La complessa attività investigativa ha rivelato uno spaccato della realtà mafiosa palermitana e del suo diretto coinvolgimento in dinamiche legate al traffico e alla vendita al dettaglio di droga i cui proventi, decurtati del guadagno dei singoli spacciatori autorizzati, confluivano nelle casse dell’organizzazione.
Nello specifico, è stata documentata la riorganizzazione della struttura criminale nel territorio controllato dalla famiglia mafiosa di Corso Calatafimi. La rimodulazione degli assetti veniva proposta a Filippo Annatelli, reggente della famiglia mafiosa, da un affiliato, Salvatore Mirino, deciso a convincere il proprio referente mafioso ad affidargli, a pochi giorni dalla sua scarcerazione, la direzione operativa delle attività legate allo smercio di droga nell’area controllata dal clan.
Il progetto proposto da Mirino otteneva l’avallo e comportava la contestuale estromissione dei soggetti sino a quel momento deputati a gestire il traffico. La nuova struttura vedeva Annatelli al vertice della famiglia mafiosa; Mirino ed Enrico Scalavino, deputati alla gestione operativa dei traffici e dello smercio della droga, fungevano da intermediari; Giuseppe Massa, detto “Chen”, e Ferdinando Giardina responsabili della fornitura dello stupefacente ai pusher.