La maggioranza che sostiene il sindaco di Palermo Leoluca Orlando rischia di spaccarsi definitivamente. Dopo la bocciatura, da parte del consiglio comunale di Palermo, del piano triennale opere pubbliche comune, con le sei astensioni del gruppo di Italia Viva, la maggioranza a palazzo delle Aquile traballa sempre di più.
Oggi le improvvise dimissioni di due consiglieri della Rap, l’azienda che si occupa a Palermo della raccolta dei rifiuti, molto vicini al sindaco Leoluca Orlando, Alessandra Maniscalco Basile e Maurizio Miliziano, che hanno fatto decadere il presidente Giuseppe Norata, in quota Italia Viva, appaiono come la risposta alle schermaglie che comunque non sono nuove tra il primo cittadino e i renziani, che proprio alcuni giorni da Orlando avevano avuto la designazione in giunta di Toni Costumati.
“Se il sindaco Orlando vuole cercare i responsabili delle bocciature di alcuni atti di giunta, come il Piano triennale delle opere pubbliche o il bilancio consolidato, guardi all’interno della sua giunta, perché Italia Viva non farà da capro espiatorio per coprire le colpe politiche di altre componenti della maggioranza che, nel frattempo, sono gia’ in campagna elettorale anziché pensare alla città”. Lo dicono Dario Chinnici e Gianluca Inzerillo, capigruppo di Italia Viva e Italia Viva-Sicilia Futura.
“Abbiamo letto con stupore le accuse del primo cittadino e degli assessori – dicono Chinnici e Inzerillo – ma sono accuse che rispediamo con forza al mittente, anche perché destituite di fondamento. Il piano triennale delle opere pubbliche, arrivato in Aula con mesi di ritardo, e’ stato accompagnato da una relazione assessoriale scarna e conteneva le opere accessorie del tram che la maggioranza aveva invece deciso di mettere da parte in occasione dell’ultimo bilancio di previsione: sorprende che Orlando abbia dimenticato di aver pienamente condiviso quella scelta anche pubblicamente. Italia Viva – aggiungono – non e’ presente in commissione urbanistica ed era necessaria una maggiore condivisione del percorso ma, anche questa volta, gli esponenti di giunta hanno preferito fare a meno del confronto con un risultato che era ampiamente prevedibile: da mesi chiediamo al sindaco maggiore coinvolgimento nelle scelte, restando inascoltati”. “Italia Viva – sottolineano Chinnici e Inzerillo – crede nel gioco di squadra e nel rispetto delle forze politiche, è parte di questa amministrazione, ma chiede un rilancio dell’azione di governo perché la città è in evidente affanno, le emergenze sono continue e serve un reale confronto. Al sindaco chiediamo di voltare pagina”.
Orlando al momento resta in silenzio, ma parla l’assessore al bilancio Sergio Marino, con delega alla Rap: “E’ necessario un radicale cambio di passo nell’azienda che ha più di altre un impatto immediato e diretto nel quotidiano di tutti i cittadini, sulla qualità della vita, sull’ambiente e sul decoro. Un cambio di passo che non può non partire da una governance adeguata, all’altezza delle aspettative che l’amministrazione e tutti i cittadini ripongono”.
Il sindaco Orlando ha convocato una giunta senza i due esponenti renziani, Costumati e Piampiano, mentre Faraone ha fatto una riunione con tutti i fedelissimi.