Cresce la protesta degli studenti idonei ma non assegnatari di posto letto dell’Università di Palermo, in mobilitazione da ormai quattro settimane. Lo scorso 26 novembre sono stati resi noti gli scorrimenti relativi al servizio abitativo: i posti letto da assegnare sono stati 228 a fronte di oltre mille aventi diritto.
“La situazione, a distanza di un mese dall’inizio delle proteste, rimane emergenziale”, spiegano dal Comitato spontaneo di mobilitazione studentesca, che nelle scorse settimane ha allestito una tendopoli in viale delle Scienze davanti le residenze universitarie dell’Ersu. Gli studenti lamentano l’assenza di “soluzioni concrete per far fronte all’emergenza abitativa” a partire dallo stanziamento di fondi e dall’apertura di nuovi pensionati. Il Comitato aveva già acceso i riflettori su una struttura destinata a essere residenza università ma chiusa da anni, l’Hotel Patria di via Alloro.
“Visti i continui rinvii da parte delle istituzioni competenti, abbiamo deciso di passare ai fatti – dicono -. Questa mattina in centinaia siamo entrati nel posto che dovrebbe essere destinato a noi studenti con un parlamentare che ci ha mostrato solidarietà, Erasmo Palazzotto”. Proprio dentro l’Hotel Patria si è svolta una conferenza stampa.
“Consapevoli del fatto che non può risolvere l’emergenza nella sua totalità – dicono dal Comitato -, crediamo sia inaccettabile che, mentre molti di noi sono costretti a dormire in tenda perché non hanno un posto letto e non possono permettersi un affitto per seguire i corsi, una struttura come questa resti chiusa nella totale indifferenza degli organi competenti. Inoltre, questo presidio vuole essere un passaggio in più nel nostro percorso di lotta che continuerà fino a quando non avremo ottenuto la copertura del 100 per cento degli idonei”.
Gli studenti hanno annunciato un presidio permanente all’interno della struttura “fin quando la Regione non avrà garantito a tutti gli idonei il posto letto”.