Petizioni e proteste contro la mostra di Nitsch ai Cantieri culturali della Zisa

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Arriva a Palermo la mostra di Hermann Nitsch ed è subito rivolta contro il controverso artista austriaco. Nei mesi scorsi in sessantamila avevano chiesto al Comune di Palermo di annullare l’esposizione presentato ieri a villa Niscemi e che sarà ospitata dal 10 luglio al 20 settembre ai Cantieri culturali della Zisa. Decine di mail giungono nelle redazioni locali  inviate da persone che protestano contro la personale dal titolo “Das Orgien Mystherien Theater” che prevede la messa in scena di un lungo e sanguinolento percorso con l’esibizione di corpi animali crocifissi, squartati e orrendamente mutilati.

‘Dal canto suo l’artista difende le sue realizzazioni choccanti ai limiti dell”horror. L’esponente dell’Azionismo viennese, infatti, non sembra preoccupato per le polemiche.  “Sono abituato alle difficoltà – ha sottolineato Nitsch – . Il mio lavoro, ha sempre avuto a che fare con le difficoltà”.

A Città del Messico, cinque mesi fa, invece, una mostra dell’artista è stata annullata, facendo gridare alla censura, dopo una petizione on-line. “Trovo ingiusto che si parli del Messico, è stata una catena di casi non felici – ha detto Nitsch – Io amo la creazione e i corpi. Il corpo viene nella natura e finisce nella natura, tutto scorre. Viene e va. Mi sono formato sulla tradizione e sull’ influenza filosofica nietzschiana. La tematica del dionisiaco è parte integrante del mio lavoro, così come il concetto di ‘orgiastico’. La rappresentazione della morte è parte integrante della mia estetica”.

A chi gli contesta il fatto che non possa essere una forma d’arte rappresentare corpi martoriati per accendere i riflettori sulla violenza nel mondo, Nitsch risponde:” Tutto ciò che accade adesso nel mondo è terribile. Io sono un drammaturgo delle cose e devo occuparmi della morte, non devo occuparmi delle cose terribili che avvengono nel mondo. Tutti abbiamo paura della morte, anche io ho paura della morte, ma sono un drammaturgo. Nel mio lavoro la rappresentazione della morte è parte integrante della mia estetica, cosi’ come accade nella cultura greca con il teatro tragico”.