Il presidente della Regione Rosario Crocetta lancia la polemica di Ferragosto puntando il dito contro il Parlamento siciliano: “All’Assemblea regionale siciliana c’è una campagna elettorale permanente. Io da questo momento non mi aspetto più nulla di buono, ma solo polemiche politiche. Il Governo continuerà a lavorare come sta facendo, però se avessimo dovuto aspettare il Parlamento…”.
Il duro atto d’accusa del presidente Rosario Crocetta arriva commentando con l’AdnKronos la fumata nera sulle variazioni di bilancio. Il testo approdato a Sala d’Ercole nell’ultimo giorno utile prima delle ferie estive del parlamentari non ha superato lo scoglio dell’Aula.
“Si poteva fare una nottata e chiudere questa vicenda – aggiunge Crocetta -, ma si è preferito non farlo. Perché? Per via di questa campagna elettorale permanente che blocca tutto”. Un comportamento davanti al quale il presidente della Regione non nasconde tutta la sua amarezza. “Sono molto sconfortato e dispiaciuto – dice Crocetta – dal modo in cui l’Ars tratta problemi importanti che riguardano la vita di tanti lavoratori, di tanti disoccupati, di tanti cittadini siciliani, di giovani che si vedono chiuse le porte. Bastava uno sforzo di qualche ora e si chiudeva la legge”.
“Cosa mi auguro alla ripresa dei lavori a settembre?”, si chiede Crocetta, “Che i deputati lavorino”, conclude, ammettendo, però, di non riporre nell’ipotesi molta fiducia. “Confido di più nell’azione che il Governo sta portando avanti in via amministrativa piuttosto che nell’Ars, che per fare una legge impiega tre mesi”, accusa. “Tutta una serie di azioni, come il Patto per il Sud, il reddito di inclusione, i cantieri di lavoro, le stiamo concludendo in via amministrativa – spiega il governatore -. Se dovessimo dipendere dalle leggi del parlamento chissà quando arriverebbero. La verità – conclude Crocetta – è che i deputati che cavalcano demagogicamente la protesta, ma non danno soluzioni con il loro lavoro all’Ars”. (AdnKronos)






