Politiche, Adolfo Urso (FdI): “Vincerà il Centrodestra e la Sicilia è decisiva”

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Riforma fiscale e lotta all’immigrazione irregolare. Sono i due punti chiave del programma elettorale di Fratelli d’Italia che Adolfo Urso, candidato nel collegio plurinominale della Sicilia occidentale per Fratelli d’Italia, ha illustrato nel corso di una serie di incontri con il mondo delle imprese in programma a Palermo e Catania.

“Le imprese italiane pagano il 25% di tasse in più rispetto alle altre imprese europee – ha affermato Adolfo Urso nel corso di un forum all’Italpress -. E’ una situazione insostenibile, per questo noi al Governo faremo una drastica riduzione delle tasse, con la flat tax. Nel primo anno faremo una sperimentazione sul reddito incrementale delle imprese, anche per non incidere troppo sui conti pubblici. Sarà una mossa shock, una volta che rimetteremo in moto la macchina dello sviluppo, degli investimenti e dell’occupazione, dal secondo anno applicheremo la flat tax a tutto il fatturato, l’aliquota la stabiliremo sulla base dei risultati della sperimentazione del primo anno. L’obiettivo e’ dare uno stimolo agli investimenti”.

Altro punto del programma fiscale di Fratelli d’Italia una sorta di “Irap al contrario”. Oggi l’imposta “fa pagare di più chi ha più occupati, noi invece proponiamo meno tasse alle imprese che assumono più lavoratori”, ha sottolineato l’ex viceministro delle Attività Produttive, con delega al Commercio estero e all’internazionalizzazione delle imprese, che propone anche incentivi fiscali anche ai giovani che avviano un’impresa e alle aziende che assumono giovani.

Oltre al taglio delle tasse per Adolfo Urso è fondamentale intervenire per semplificare la burocrazia e per cambiare anche l’approccio dell’Agenzia delle Entrate nel rapporto con i contribuenti. Passando al tema dell’immigrazione, per l’esponente di Fdi “è possibile contrastare quella clandestina. Lo scorso anno dall’Italia sono stati respinti 20 mila clandestini, di cui solo 7 mila rimpatriati, nel resto d’Europa in un anno ne hanno rimpatriati 300 mila. Quindi i rimpatri si possono fare, dal governo c’è solo giustificazionismo, manca la volontà politica di fare i rimpatri”.

A Roma dopo il 4 marzo un governo di Centrodestra

“Siamo convinti che nascerà un governo di centrodestra, con programmi chiari. Il centrodestra ormai è in procinto di ottenere la maggioranza. Decisivo il voto in Sicilia, e non è una battuta”, ha dichiarato Adolfo Urso. “Mentre al Senato – ha spiegato Adolfo Urso – tutti i sondaggi dicono che abbiamo la maggioranza, alla Camera qualche sondaggio dice che la maggioranza non l’abbiamo perché Grillo vince comunque qualche collegio. In tutto il Sud sembra che alla Camera la Sinistra prenda un solo collegio. Gli altri ce li contendiamo noi, con la minaccia dei 5 Stelle. Basterebbe che in Sicilia il centrodestra prendesse tutti i collegi della Camera per garantire un governo nazionale che abbia la Sicilia come baluardo e garantire una filiera tra Nello Musumeci ed il presidente del Consiglio che darebbe alla Regione una forza enorme, perché la Sicilia avrebbe in pugno la legislatura. E a quel punto il centrodestra siciliano e Musumeci potrebbero reclamare una giusta rappresentanza a Roma”.

Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia decisivi per il Governo di Centrodestra

“Ci fidiamo di noi stessi e dei voti che gli italiani ci daranno. Dai sondaggi emerge con chiarezza che solo il centrodestra può raggiungere la maggioranza di Governo e che Giorgia Meloni con la sua pattuglia di oltre 70 parlamentari sarà decisiva per la nascita di un esecutivo di centrodestra”, ha detto Adolfo Urso rispondendo a una domanda su un possibile Governo di larghe intese dopo il voto del 4 marzo. “Siamo convinti di avere la maggioranza, siamo convinti che nascerà un governo di centrodestra, con programmi chiari e di riforme, ma decidono gli elettori. Se questo non dovesse accadere chiederemo che si torni alle urne” ma con una nuova legge elettorale “chiaramente maggioritaria”.

“Noi a Mattarella come centrodestra faremo un unico nominativo per l’incarico di presidente del Consiglio – ha aggiunto Adolfo Urso -. Il candidato premier si presenterà alle Camere e pensiamo che otterrà la maggioranza. Se questo non dovesse accadere, chiederà al Parlamento una nuova legge elettorale per tornare alle urne”.

La vicenda Embraco e la Blutec di Termini Imerese

Sul fronte delle imprese tiene banco la vicenda Embraco, con tutte le implicazioni sui rapporti tra l’Italia e le multinazionali. Urso propone di dare “soldi pubblici e sussidi solo alle imprese che realizzano occupazione nel nostro Paese. Poi vanno ridotte tasse e burocrazia per tutti, solo con soluzioni competitive sarà possibile attrarre qui imprese sane anche da altri paesi”. Ma il candidato di Fdi al Senato ha posto anche un altro tema: “Vi è una politica predatoria da parte del capitale straniero che sta comprando gli asset del nostro paese nell’insipienza, nell’incapacità, nell’incoscienza del nostro attuale governo. Dobbiamo tutelare l’impresa italiana dalla concorrenza sleale e dalla globalizzazione invasiva”.

“C’è il caso Embraco ma ci sono casi simili anche in Sicilia”, ha detto Urso, sottolineando che la Blutec di Termini Imerese, “sta diventando una Embraco siciliana, perché Invitalia ha giustamente richiesto il rendiconto sulle risorse che ha destinato all’azienda, rispetto agli accordi stipulati. Su 95.8 milioni complessivi di investimenti, che avrebbero dovuto già realizzarsi, 71 milioni sono soldi di Invitalia. Di questi 71 milioni, già 21 milioni sono stati concessi ma l’impresa fino ad oggi non ha fatto alcun rendiconto di come sono stati utilizzati. Ed Invitalia ha minacciato giustamente di bloccare tutto e di chiedere la restituzione della somma”.

“Si sta verificando un caso Embraco in Sicilia – ha ribadito Adolfo Urso -. Cioé un’impresa che ha preso il denaro e che avrebbe dovuto realizzare gli investimenti per assumere entro quest’anno 800 lavoratori, ma ne ha assunti appena 100. Non ha ancora avviato la produzione sulla componentistica, quindi non sta producendo”. “Si verifica – ha aggiunto Urso – quello che si sapeva: altre risorse pubbliche ai soliti noti per non creare occupazione”.

“Noi saremo a Termini Imerese sabato prossimo – ha annunciato Adolfo Urso – per denunciare questo, per fare una denuncia pubblica di quanto sta accadendo se da qui ad allora, ci sono ancora due giorni, l’azienda non risponderà in maniera chiara ad Invitalia, facendo un rendiconto di come sono state investite le risorse, che sono risorse di tutti. Perché altrimenti salta tutto”.

La campagna elettorale avvelenata e l’aggressione a Massimo Ursino

Infine un passaggio sull’aggressione martedì scorso a Massimo Ursino, esponente di Forza Nuova a Palermo. “L’episodio di Palermo è di una gravità inaudita, anche per la modalità e la sfrontatezza. Chi ha agito pensava di essere impunito, per questo vogliamo una reazione della città, delle istituzioni e del Sindaco, che in questo caso non può apparire sopra le parti. Serve un intervento chiaro e netto di condanna anche nei confronti di chi ha coperto in questi anni il luogo da dove è partita questa cultura criminale. Nel centro sociale da dove sono partite queste persone si alimenta una cultura dell’odio, qual è la reazione delle istituzioni?” si è chiesto Adolfo Urso commentando l’aggressione al responsabile provinciale di Forza Nuova, Massimo Ursino.

Per Adolfo “è inevitabile” un intervento nei confronti dei centri sociali, “ci sono delle responsabilità morali e civili”. L’esponente di Fdi ha sottolineato come questo episodio si inserisca nel contesto di una campagna elettorale “avvelenata dall’odio e dalla violenza che parte della sinistra alimenta in maniera quotidiana. E’ passata sotto silenzio l’aggressione subita da Giorgia Meloni a Livorno. Una campagna in cui sono stati aggrediti anche i carabinieri, durante presunte manifestazioni antirazziste e antifasciste”.

“Bisogna diffondere la cultura della tolleranza, nella mia storia politica non ho mai attaccato personalmente gli avversari, io faccio le battaglie per le mie idee, non va alimentato il clima d’odio – ha aggiunto Urso -. Forza Nuova è un partito a noi concorrente, ma ha raccolto le firme e ha tutto il diritto di presentarsi alle elezioni”. Alla domanda se ci sia il rischio di un ritorno al clima degli anni di piombo, Urso ha risposto così: “Non ci credo perché l’Italia è maturata e non c’è connivenza nella società”. (In collaborazione con Italpress)