Presentato all’Ars il ddl anti-abusivismo voluto dal presidente della Regione Nello Musumeci (nella foto durante il sopralluogo nella villa di Casteldaccia). Un testo snello ed essenziale che punta a contrastare l’abusivismo con poche norme chiare, presentato con procedura d’urgenza sull’onda della tragedia di Casteldaccia.
“Con un’ordinanza urgente – si legge nel primo articolo del ddl – il sindaco dispone l’immediato sgombero di tutti gli immobili abusivi nelle aree di pericolosità elevata, individuate dal piano di riassetto idrogeologico e nelle aree sottoposte a vincolo di inedificabilità assoluta”.
Il ddl prevede che l’ordinanza di sgombero sia obbligatoria per i sindaci anche qualora il proprietario dell’immobile abbia già presentato domanda di sanatoria. Il provvedimento contempla che nelle more di una sentenza siano comunque sgomberate le case a rischio. La mancata esecuzione dell’ordinanza “costituirà per il sindaco grave violazione di legge e causa di rimozione dalla sua carica”.
All’articolo 2 si stabilisce che la Regione paghi per i primi 60 giorni il soggiorno anche in strutture alberghiere alle famiglie interessate da ordinanza di sgombero non in grado di provvedere. Un fondo di rotazione di un milione di euro sarà a disposizione dei Comuni per andare incontro alle famiglie nel soddisfare le necessità di urgenza abitativa per i 60 giorni successivi allo sgombero.
“Questo ddl – commenta Musumeci – può essere il primo concreto passo per evitare tragedie come quelle di Casteldaccia, affinché ogni sindaco si convinca che su questo tema non si puo più fare finta di niente, che le cose sono cambiate e che non esiste l’abusivismo per necessità. L’abusivismo è un reato”.
La giunta chiederà al governo centrale di istituire un fondo speciale per permettere ai Comuni di demolire gli immobili abusivi. Un fondo presso il ministero delle Infrastrutture o dell’Ambiente che permetta ai sindaci che non hanno risorse per demolire gli immobili abusivi di potere procedere.
Poi Musumeci mette in chiaro alcune cose: “Gli uffici della Regione siciliana già il 5 giugno scorso avevano scritto ai sindaci dell’isola affinché segnalassero alla Regione la presenza delle case abusive in luoghi particolarmente vulnerabili e rischiosi. Su 390 sindaci hanno risposto solo una quarantina. Coloro che non hanno risposto, pur avendo 90 giorni di tempo, sono stati raggiunti da un ispettore nominato dal dipartimento Territorio e Ambiente affinché potesse acquisire tutta la documentazione necessaria per capire quante abitazioni abusive ricadano in quel territorio. Casteldaccia, in particolare, ha ricevuto due lettere una il 5 giugno, l’altra il 7 settembre. Su quel Comune e altre decine di Comuni i nostri ispettori stanno lavorando per preparare materiale. Hanno 90 giorni di tempo per farlo. Nulla è stato lasciato al caso”.
Infine, ammonterebbero a 600-700 milioni di euro i danni causati dal maltempo in Sicilia. La stima è formulata dal presidente della Regione: “A giorni avremo disponibili i dati dei nostri uffici e della Protezione civile tra beni privati, che sono essenzialmente aziende agricole, e beni pubblici. Abbiamo appreso che per il Veneto sono stati stanziati dal governo nazionale circa 250 milioni, ci accontentiamo della stessa cifra…”.