Processo sulla trattativa tra Stato e mafia, udienza senza Di Matteo

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Ultima udienza per il processo sulla presunta trattativa tra Stato e mafia con l’assenza “eccellente” di Nino Di Matteo. Il pm, nel frattempo trasferito alla Direzione nazionale antimafia, non ha ottenuto l’applicazione per l’udienza di oggi. Probabile però che Di Matteo sarà presente al momento della sentenza, quando avrà il permesso speciale per partecipare, da magistrato “applicato”.

L’udienza si è aperta questa mattina con una polemica tra accusa e difesa. Con una breve  dichiarazione il procuratore aggiunto di Palermo Vittorio Teresi, il pm più anziano del pool che ha istruito il processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, ha annunciato, all’ultima udienza del dibattimento, l’intenzione della Procura di non fare repliche dopo le arringhe difensive.

Un intervento singolare che esclude ulteriori conclusioni dell’accusa, ma non stempera i toni di un dibattito processuale che dall’inizio del dibattimento ha registrato momenti polemici e di scontro tra le parti.

“Dopo difficili consultazioni – ha detto Teresi presente in aula col collega Roberto Tartaglia – ha ritenuto non opportuno fare repliche. La corte può contare su un’ampia panoramica e può valutare che l’ipotesi dell’accusa è provata e non scalfita dalle argomentazioni delle difese”.

Il magistrato ha bacchettato “le espressioni estreme e inopportunamente polemiche di alcuni legali che hanno travalicato la dialettica processuale che invece non dovrebbe mai trascendere. Questa dialettica non ci appartiene, la respingiamo e la rimettiamo al mittente”.

Ora è la volta delle dichiarazioni spontanee dell’ex ministro Nicola Mancino, accusato di falsa testimonianza. Poi i giudici dovrebbero entrare in camera di consiglio per decidere.