Morte e distruzione a Ravanusa, una terribile esplosione ha squassato il silenzio della sera e distrutto una palazzina di quattro piani. I Vigili del fuoco sono intervenuti subito tra le macerie dell’edificio piccolo centro in provincia di Agrigento. Una fuga di gas la causa del disastro che ha distrutto una palazzina di quattro piani danneggiando altri due immobili adiacenti.
Sul posto anche forze dell’ordine, Croce rossa e squadre della Protezione civile regionale e del Corpo forestale: in tutto circa duecento i soccorritori a Ravanusa. La scena che si è presentata davanti agli occhi dei primi giunti sul posto è stata da apocalisse: fiamme e macerie ovunque nell’area compresa tra le vie Galileo Galilei e Trilussa.
In piena notte, quando l’orologio segna le 2:45, il bilancio ufficiale dei dispersi, dopo ore di voci incontrollate, lo traccia il capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina, giunto sul posto: “Sono dieci le persone che mancano all’appello”. Poco prima una voce proveniente da sotto le macerie aveva riscaldato i cuori di chi da ore scavava alla ricerca di persone vive a rischio anche della propria vita, dal momento che non è stato possibile isolare la distribuzione del metano in tutta la zona dopo lo scoppio e che le fiamme sono state spente poco prima di mezzanotte: era quella di un’anziana, estratta viva dal cumulo di pietre.
La donna, con diverse fratture, è stata trasportata all’ospedale San Giacomo d’Altopasso di Licata. Tra i primi a giungere sul posto e a rendersi conto della gravità della situazione il sindaco Carmelo D’Angelo, che subito aveva lanciato un drammatico appello su Facebook: “C’è stato un disastro, abbiamo bisogno di autobotti e mezzi meccanici”.