Renzi a Palermo: “Su rifiuti e bare Orlando ha fallito, dialogo con Forza Italia”

0
34

“Ho e abbiamo rispetto per Leoluca Orlando, che è una presenza storica di questa città e al suo nome sono legate molte cose positive per la ripartenza di Palermo, ma è anche vero che nell’ultimo periodo le cose, soprattutto sui rifiuti e su quel gigantesco, drammatico e straordinario scandalo delle bare, è una cosa che sinceramente non ci aspettavamo di vedere. Mi dispiace ma così non va. Orlando ha fallito”. Lo ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi, a Palermo, a margine della presentazione del suo libro ‘Contro Corrente’, rispondendo alle domande dei giornalisti sulla situazione di Palermo, sull’amministrazione Orlando e sul futuro dell’amministrazione.

Presenti il capo dei senatori di Italia Viva Davide Faraone, il presidente del consiglio comunale Totò Orlando, il capogruppo in consiglio comunale a Palermo Davide Chinnici e tanti sostenitori dell’ex premier.

“Cercheremo in tutta Italia e anche a Palermo di tenere insieme le forze non estremiste, quindi il disegno di Italia Viva è quello di stare in un’area centrale di riformisti che possa fare la differenza. Lo abbiamo fatto solo col 2% a Salvini del Papeete, mandando a casa Conte delle dirette Facebook. Penso, spero e credo che lo faremo anche a Palermo, in Sicilia e in tutta Italia con una percentuale molto più alta al 2% stante il radicamento che Italia Viva ha”, ha aggiunto Matteo Renzi.

Il dialogo con Forza Italia

“Con Forza Italia abbiamo lavorato su posizioni opposte per tanti anni. Oggi, però, c’è una novità, lo scenario è mutato e in questa novità, oggettivamente, con il mondo che fa riferimento a Forza Italia penso che si possa dialogare in questa area centrale riformista, a livello ministeriale con Carfagna e Gelmini, per esempio, dialoghiamo già molto bene al governo”. Lo ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ai giornalisti a margine della presentazione del suo nuovo libro ‘Controcorrente’ nel Parco di Villa Airoldi di Palermo su una possibile alleanza centrista moderata con Forza Italia. “Da una parte ci sono la Lega e Fratelli d’Italia che sono sovranisti, che stanno su una posizione come quella del no al green pass e che in Europa la pensano in modo diverso da noi – ha aggiunto Renzi – dall’altro lato il PD, da cui provengo, sembra innamorato dei 5 stelle, del reddito di cittadinanza e del no alle infrastrutture. Siamo in una fase nella quale ci si muove tutti con molta nebbia all’orizzonte, la presenza di Draghi funziona da ‘safety car’ con le macchine dei partiti. Da gennaio con l’elezione del presidente della Repubblica inizieremo a fare sul serio anche sui territori”.

“Noi non lo sappiamo come arriveremo alle prossime elezioni e non sappiamo quale sarà il contenitore. Ma penso che la Lega così com’è non va da nessuna parte, penso che il Pd non possa rincorrere il M5s e penso che i 5Stelle siano morti politicamente. E penso anche che Forza Italia debba scegliere”, ha continuato Matteo Renzi.

Vaccini e Green Pass

“Tra le cose in cui come Italia Viva siamo più forti c’è tutto il tema dei vaccini e il Green Pass. Dire no al Green Pass per me è assurdo. Il Green Pass è uno strumento di libertà, grazie al quale torniamo a vivere. Noi stiamo dalla parte del governo che chiede di investire sempre di più perché l’economia riparta anche grazie al Green Pass”, ha sottolineato Matteo Renzi, leader di Italia Viva, a margine della presentazione del suo libro ‘Controcorrente’. “La Sicilia è in zona gialla – ha aggiunto – e se non ci fosse lo strumento dei vaccini e del Green Pass oggi avremmo molte regioni in zona rossa, lockdown e gente bloccata sui balconi”

Il futuro presidente della Repubblica

“Draghi sarebbe un buon Presidente della Repubblica? Si, nessuno può negarlo, dall’altro lato dovrebbe smettere però di fare il presidente del Consiglio. E lui è un ottimo presidente del Consiglio. Chi va a discutere del patto di stabilità nel 2022? Ci vuole uno che se va lì sappia di cosa si parla: Draghi è una garanzia sia al Colle che a Chigi. Non serve tirarlo per la giacchetta, vediamo i prossimi mesi, per il presidente della Repubblica pochi mesi in politica sono ere geologiche”, ha detto Matteo Renzi a proposito del futuro Capo dello Stato. “Vorrei che il Presidente della Repubblica fosse eletto con la più larga maggioranza possibile. Vorrei che lo votasse anche la Meloni, l’importante è che non lo scelga lei”, ha aggiunto Matteo Renzi. “Quella del Presidente della Repubblica è una partita sulla quale starei prudente sino all’ultimo – ha proseguito l’ex premier – E dopo l’elezione del Presidente, vedremo come si organizzeranno gli schieramenti politici”.