Renzi in Sicilia, polemica sulla mancata visita ai cantieri navali

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Un programma fitto di incontri, una serie di ritardi accumulati nelle varie tappe e il tour di Renzi in Sicilia per sostenere il “Si” al referendum finisce in polemica.

Il premier ha trovato il teatro Politeama di Palermo pieno di aderenti alla Coldiretti arrivati con i pullman da tutta la provincia di Palermo, ma l’arrivo con oltre un ora di ritardo sulla tabella di marcia e la presenza di un nutrito numero di contestatori hanno suggerito la scelta di non recarsi, come da programma, ai cantieri navali. Immediata è scoppiata la polemica.

Ad. intervenire con una dichiarazione è stato il segretario della Fiom Cgil Palermo Angela Biondi. La Fiom aveva organizzato in mattinata  un sit-in di protesta davanti al cantiere navale, con un’ora di sciopero indetta a fine turno, per protestare contro le politiche industriali del governo e dire no alla riforma costituzionale.

“Il fatto che il premier Matteo Renzi abbia cancellato la tappa al Cantiere Navale di Palermo – ha dichiarato il segretario Fiom Cgil Palermo Angela Biondi – la dice lunga sui reali interessi del governo su questo sito produttivo. Renzi è venuto a Palermo e l’unica tappa che ha deciso di tagliare è stata quella in cui, incontrando i dirigenti e l’amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono, avrebbe dovuto affrontare un’importantissima discussione di merito sullo sviluppo dell’industria navale in questa città. Saltare la visita al  Cantiere Navale, dove Renzi è stato informato della pacifica contestazione sul referendum in programma all’ingresso, conferma – ha aggiunto la sindacalista della Fiom – che il premier è venuto a Palermo e in Sicilia solo per fare propaganda. E’ chiaro che avevamo ragione noi della Fiom. Si dimostra alla fine che anche questo tour era una passerella elettorale. Si dimostra che il governo non ha a cuore questo insediamento industriale, come diciamo noi da anni”.

La Fiom Cgil Palermo smentisce inoltre numeri diffusi da Fincantieri sulla presenza dei lavoratori alla manifestazione.

“Siamo abituati ai numeri bassi forniti dalle aziende sulle partecipazioni agli scioperi ma questa volta i numeri dati – ha aggiunto Angela Biondi – sfiorano l’assurdo. I lavoratori c’erano e hanno partecipato in modo libero, anche quelli che non erano di turno”.  (Foto Igor Petyx)