Riina jr fa da padrino a battesimo, l’ira del vescovo di Monreale

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20080228 - SULMONA - L'AQUILA - CLJ - MAFIA: RIINA JR; SORRIDE AI FOTOGRAFI MA NON PARLA. Giuseppe Salvatore Riina, figlio terzogenito del boss di Corleone Toto' Riina, esce oggi dal carcere di Sulmona (L'Aquila). Riina ha percorso a piedi cento metri dal carcere alla ''Mercedes'' dove lo attendevano la madre, un'altra donna e il cognato. Ai cronisti ha detto, sorridendo, di non avere ''nulla da dichiarare''. Poi si e' rivolto a un fotografo al quale era caduta per terra la fotocamera e, sempre sorridendo, gli ha detto: ''Stai attento che rompi la macchina''. Quindi ha abbracciato chi lo stava aspettando - prima l'uomo e subito dopo la madre - e poi e' salito sull'auto che si e' subito allontanata. ANSA/MASSIMILIANO SCHIAZZA/DRN

Scarcerato sei anni fa dopo essere stato condannato per mafia e ora col divieto di tornare a Corleone, Giuseppe Salvatore Riina, figlio del capomafia all’ergastolo, e’ rientrato nella sua città lo scorso 29 dicembre per fare da padrino al battesimo della figlia della sorella, dopo avere ottenuto il permesso del giudice.

Riina jr, scrivono alcuni quotidiani, s’è presentato alla chiesa madre con il certificato di idoneita’ rilasciatogli da un parroco di Padova, cosi’ don Vincenzo Spizzitola, prete di Corleone, gli ha aperto le porte per la cerimonia. Una scelta che viene contestata da monsignor Michele Pennisi, vescovo di Monreale cui appartiene la comunità ecclesiale di Corleone, tra i prelati più impegnati sui temi della lotta alla mafia.

“Né io, né gli uffici della Curia eravamo informati – dice il vescovo – Consentire al figlio di Riina di fare il padrino di battesimo e’ una scelta censurabile e quanto meno inopportuna, che io non approvo”. Monsignor Pennisi ricorda che il padrino “deve essere il garante della fede, deve dare testimonianza con le sue azioni: e non mi risulta che il giovane abbia mai espresso parole di ravvedimento per la sua condotta”. Il vescovo al rientro dalla Tanzania farà una visita pastorale a Corleone: “C’è bisogno di parole chiare sulla mafia, certi episodi non sono più tollerabili”.