“Una spesa di 56 milioni per la struttura di quello che avrebbe dovuto essere il Centro di eccellenza materno infantile (Cemi) da realizzare alle spalle dell’ospedale Cervello e, oggi, a quasi 9 anni dall’inizio dei lavori, è soltanto uno scheletro di ferro e cemento; oltre un milione e 300 mila euro per la creazione della Cardiochirurgia Pediatrica – Guch Unit – già completa di arredi e strumentazione sanitaria ma non ancora attivata – che avrebbe dovuto essere l’unica struttura regionale al servizio dei cardiopatici congeniti i quali in questo momento non trovano altro riferimento a livello regionale”.
Ed ancora “spese affrontate per finanziare corsi di formazione finalizzati all’implementazione di modelli organizzativi improntati all’intensità di cure mai concretamente applicati benché annunciati e proclamati e, in alcuni casi, imposti tra lo sconcerto generale e poi ritrattati”. Vanno giù duro le organizzazioni sindacali dei medici – Anaao, Anpo, Cimo, Snr, Ugl Medici, Uil Medici – che puntano il dito contro l’ex direttore generale dell’azienda ospedale “Civico Di Cristina Benfratelli” di Palermo, Giovanni Migliore, da alcuni giorni nominato dalla giunta Emiliano, direttore generale del Policlinico di Bari.
Ai giornalisti, nella sede dell’Ordine dei Medici, a Palermo hanno dato un dossier per illustrare i dati che, dicono, “mostrano un’azienda in declino ed in sofferenza ferita da quattro anni di gestione scriteriata ed avventuristica nonché improntata alla politica degli annunci e al culto della personalità, e da una “governance” inadeguata che non ha tenuto conto e mai compreso la complessità delle dinamiche che governano una grande azienda, e offesa dalle ultime dichiarazioni sul presunto ruolo “leader” dell’azienda rese dall’ex direttore generale Migliore.
Nel dossier sugli sprechi dell’azienda “Civico Di Cristina Benfratelli” di Palermo si parla anche dello spostamento nel giugno 2015 di una Spect-TC ed una Gamma Camera, all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, “dai locali della attuale Medicina nucleare negli scantinati del nuovo “Padiglione Oncologico” dove sono rimaste inutilizzate e probabilmente senza adeguata manutenzione, con un costo di circa 100.000 euro. Una decisione – dicono – tuttora comprensibile nelle motivazioni che ha determinato l’impossibilità di erogare prestazioni di alta specialità”.
Ed ancora, uno strumento per la risonanza magnetica del Po “Di Cristina”, acquistato nel febbraio 2016, mai collocato e reso operativo, ma sempre annunciato alla stampa e dichiarato di nuova generazione quando invece al momento della sua presumibile attivazione risulterà già obsoleto. Perché questo precipitoso acquisto a quanto pare mai formalmente autorizzato dall’assessorato? chiedono i sindacati dei medici. Ed inoltre un sofisticato strumento per la radioterapia intraoperatoria (Iort), acquistato per 700 mila euro con fondi europei, collocato e non utilizzato per diversi anni in Cardiologia e, quindi, trasferito nel complesso operatorio dell’Oncologico dove resta ancora inutilizzato”.
Sono soltanto alcune delle accuse rivolte dalle organizzazioni sindacali Anaao, Anpo, Cimo, Snr, Ugl Medici, Uil Medici all’ex direttore generale del “Civico Di Cristina Benfratelli”, che riunisce appunto l’ospedale Civico e il Di Cristina, cosiddetto ospedale dei Bambini, un’azienda ospedaliera, dotata di tre pronto soccorso (generale, pediatrico ed ostetrico-ginecologico, con circa 125 mila accessi annui) con circa 800 posti letto che effettua circa 25.000 ricoveri, 1.000.000 di prestazioni ambulatoriali e 11.000 interventi chirurgici l’anno, con un bilancio di circa 300 milioni di euro.
“Quasi 40 mila ricoveri in meno e circa 7 mila interventi chirurgici in meno con una riduzione complessiva delle prestazioni sanitarie pari ad un controvalore di quasi 40 milioni di euro, rispetto al 2013”. Hanno denunciato anche questo i rappresentanti dei sindacati Angelo Collodoro (Cimo), Calogero Comparato (Uil medici), Massimo Geraci (Anaao Assomed), Marcello Saitta (Ugl medici) che con Anpo, Snr, presenta anche Enzo Munafò (Fials), nel corso di una conferenza stampa, a Palermo, nella sede dell’Ordine dei Medici, hanno messo sotto accusa sia la gestione dell’ex direttore generale dell’azienda “Civico Di Cristina Benfratelli” Giovanni Migliore sia la “mancanza di controlli da parte dell’assessorato alla Salute”. “I dati – evidenziano i sindacati – vanno letti parallelamente a quelli dell’incremento del finanziamento da parte dell’assessorato alla Salute con circa 30 milioni annui in più, somme che si sono mantenute nel tempo, nel tentativo riuscito di ripianare il ‘buco’ creato e garantire in ogni caso l’equilibrio di bilancio con un utile minimo. La legge prevede la rimozione del direttore generale nel caso di bilancio in deficit – sottolineano i sindacati -. Se ne deduce che il disavanzo di quasi 40 milioni sul fronte delle prestazioni ha contribuito ad implementare la spesa dei pazienti siciliani costretti ad andare fuori regione per le cure, spesa oggi pari ad oltre 200 milioni”. Sul tappeto, anche la questione del precariato “rimasta senza soluzione, anzi addirittura accentuata con la spesa passata dal 5% sul totale del bilancio 2014 all’11% nel 2017”, affermano i sindacati dei medici. Inoltre, secondo le organizzazioni di categoria “Migliore non avrebbe avuto i titoli per occupare la posizione di direttore generale. Fin dal momento della sua nomina, nell’aprile 2014, da parte dell’ex assessore del governo Crocetta, Lucia Borsellino, sono nati numerosi interrogativi sul possesso dei requisiti minimi per accedere all’incarico, e sulle modalità con le quali l’incarico sia stato attribuito, dato che nessun concorso risulta essere stato espletato”. Le organizzazioni sindacali parlano di “una gestione caratterizzata da annunci e proclami, che nella maggior parte dei casi sono rimasti tali, in altri, si sono concretizzati in azioni che hanno provocato confusione e a volte hanno determinato sconcerto come i traslochi di unità operative, i trasferimenti di strumentazioni e personale, provvedimenti che non solo non hanno risolto problematiche pre-esistenti, ma che hanno contribuito a generarne di nuove. Una gestione – concludono i sindacati – caratterizzata dal culto della personalità e dalla totale chiusura nei confronti di un dialogo costruttivo con i rappresentanti dei dipendenti, dirigenti e non”.
Civico e Policlinico senza tomografo per la Pet, pazienti vanno dai privati
“A fronte dei roboanti annunci sulla realizzazione del Polo Oncologico si constata come l’assistenza oncologica sia del tutto penalizzata, infatti è di tutta evidenza l’assoluta necessità di una Pet (Tomografia ad Emissione di Positroni) al servizio dei pazienti oncologici che continuano ad essere inviati all’esterno in strutture private”. Lo sostengono i sindacati nel dossier sulla gestione dell’azienda ospedaliera “Civico Di Cristina Benfratelli” di Palermo, dal parte dell’ex direttore generale Giovanni Migliore.
I dati forniti dalle organizzazioni sindacali dei medici Anaao, Anpo, Cimo, Snr, Ugl Medici, Uil Medici risultano “eclatanti ed agghiaccianti nella loro crudezza”. Clinica La Maddalena nel 2017 ha assicurato 3.726 prestazioni e 2.580 fino ad agosto 2018, per un totale di oltre 6.300 per un totale di oltre 6 milioni; Villa Santa Teresa Teresa nel 2017 2.135 prestazioni, 1.670 fino ad agosto 2018, per un totale di oltre 3 milioni ed 800 mila euro. Ed ancora, Villa Sofia 862 nel 2017 per 862.000 euro, mentre Policlinico e Civico zero. E’ stato concesso un valore di “mercato” oncologico ai privati per quasi 10 milioni – affermano – in due anni. Inaccettabile per una struttura che vuole essere hub ospedaliero di secondo livello. I dati mostrano una piu’ totale penalizzazione delle strutture pubbliche che non puo’ che chiamare in causa l’Assessorato Regionale alla Salute che ha permesso questa ‘bad governance'”, accusano i sindacati.
Al Civico un solo medico per trattamento endovascolare in caso di ictus
Dall’inizio di quest’anno 18 pazienti sono stati trasportati in elisoccorso dall’ospedale Civico di Palermo al Policlinico di Messina o al Cannizzaro di Catania, con notevoli rischi per l’utenza e conseguente lievitazione della spesa sanitaria, perché abbiamo in servizio soltanto un medico in grado di procedere al trattamento endovascolare dell’ictus o per il trattamento di aneurismi cerebrali”. La denuncia arriva da Massimo Geraci, vice segretario regionale Anaoo Assomed, nel corso della conferenza stampa in cui i sindacati dei medici hanno messo sotto accusa la gestione dell’ex direttore generale dell’azienda “Civico Di Cristina Benfratelli” Giovanni Migliore.
“Questo tipo di procedura di alta competenza sanitaria – aggiunge Geraci – in atto è espletata da un unico professsionista che evidentemente non può garantire che la prestazione sia erogata h24. Si tratta di una figura professionale con alto profilo di competenze e sarebbe necessario reperire attraverso formule contrattuali più attrattive di quelle finora proposte”, conclude.