Sardine siciliane contro la nomina di Alberto Samonà alla cultura. “No alla Sicilia fascioleghista che non guarda al futuro. La Lega al governo della Sicilia è un ossimoro inaccettabile. La Sicilia e la Lega non possono stare insieme. La Lega non è cambiata, non ha mai messo da parte quell’insopportabile e cialtronesco disprezzo per i meridionali, considerati una palla al piede, qualcosa da cui sganciare il Paese, qualcosa da spogliare di risorse da destinare al nord, quel nord che si è sviluppato e ha prosperato grazie anche al sudore e alla fatica di milioni di meridionali” – afferma in una nota il coordinamento regionale 6000SardineSicilia.
“La Sicilia – continua il movimento della sinistra – è una terra dalla splendida antichità, è fiera di quello splendore, ma è anche una terra che vuole guardare avanti, ne ha bisogno. Ha bisogno di un governo serio, di persone illuminate come era il dottor Sebastiano Tusa, che tanto prestigio ha dato all’assessorato ai Beni Culturali. Prestigio che la Regione Sicilia, con la scelta fatta, ha offeso, ha umiliato per infimi giochi di potere. La Sicilia non ha certo bisogno di ritornare indietro, di voltarsi verso un passato tetro, non ha bisogno della Lega, dei leghisti e di uomini come Alberto Samonà, che oltraggiano l’antifascismo e la Costituzione che dall’antifascismo deriva e alla quale anche le istituzioni siciliane devono prestare obbedienza – affermano le sardine siciliane – . Non ha bisogno di uomini come Samonà delle sue proposte fasciste, dei suoi insulti al presidente Mattarella e dei suoi elogi al Ventennio e a personalità nere ed eversive come Stefano Delle Chiaie. Il presidente Musumeci risponde alla critiche parlando di democrazia e insultando il dissenso, dimenticando che il suo neo assessore ha reso omaggio a un personaggio eversivo che la democrazia ha cercato di distruggerla”. (Nella foto la manifestazione palermitana delle sardine)