Si sapeva dal giorno prima che ci sarebbe stato caldo, afa e scirocco. A Scopello, le condizioni perfette per i piromani senza scrupoli. Così è stato la notte scorsa nella famosa frazione di villeggiatura nella zona di Castellammare del Golfo, nel Trapanese, un vasto incendio, che si è sviluppato intorno alle dieci e mezza della sera, ha distrutto ettari di macchia mediterranea costringendo alcuni turisti e residenti ad abbandonare le proprie case.
Le zone che sono state devastate dalle fiamme sono quelle di Scopello, Cala Mazzo di Sciacca, Sarmuci e Mio Mercato. Almeno tre i focolai in zone densamente abitate. Le fiamme, alimentate dal forte vento di scirocco, si sono rapidamente propagate. Vigili del fuoco, carabinieri, volontari della Protezione civile e uomini del Corpo forestale hanno lavorato per ore per mettere in sicurezza l’area. Le fiamme hanno lambito 14 villette. Sono intervenute quattro squadre di pompieri da Palermo e Partinico per un totale di dieci auto mezzi e 24 uomini. L’allarme è rientrato solo poco prima delle 4 dopo che sono stati spenti gli ultimi focolai.
“Il danno è incalcolabile. Siamo davanti a un attacco evidentemente programmato, in considerazione del forte vento di scirocco, e mirato perché le fiamme sono partite da più punti e il nostro territorio non è stato il solo a essere interessato da imponenti roghi”. A dirlo è il sindaco di Castellammare del Golfo, Nicolò Rizzo, dopo il vasto incendio divampato intorno a Scopello.
Sul posto per tutta la notte hanno operato vigili del fuoco, carabinieri, poliziotti, personale del Corpo forestale, della Protezione civile, dell’associazione Firerescue, oltre alla Croce Rossa. Presenti anche le autobotti comunali.
Le fiamme sono partite da Cala Azzurra al confine con lo Zingaro e si sono poi propagate in tre posti diversi: zona Sarmuci, cala Mazzo di Sciacca e cala Li Arbi. Nicolò Rizzo esprime “ferma condanna e preoccupazione” perché è “gravissimo il rischio idrogeologico che ne consegue”. “Abbiamo messo in campo più azioni – spiega Rizzo – e, oltre a essere dotati di un piano di emergenza incendi, nel piano di Protezione civile abbiamo anche previsto un importante strumento di salvaguardia del territorio: il catasto incendi, che rappresenta un valido deterrente per chi continua a creare un inestimabile danno ambientale ed economico appiccando roghi. Un mezzo – sottolinea il sindaco – che permette di affrontare concretamente il problema degli incendi poiché le rigorose limitazioni non consentono alcuna attività speculativa. Gli incendi, soprattutto estivi, sono quasi sempre di natura dolosa e censire le aree percorse dal fuoco serve a far valere i vincoli a non rimboschire, pascolare, costruire e cacciare”. Una questione, quella degli incendi, che per il primo cittadino è “prioritaria per la sicurezza e il controllo del territorio e per la conservazione e difesa del nostro martoriato patrimonio boschivo, in considerazione delle pesantissime ricadute dei roghi sul paesaggio, la sicurezza e la qualità della vita”, conclude Rizzo.