Silvia Romano è stata liberata dopo 536 giorni di sequestro. La giovane cooperante di 25 anni originaria di Milano, era stata rapita il 20 novembre 2018 da un commando di uomini armati nel villaggio di Chakama, a circa 80 chilometri a ovest di Malindi, in Kenya.
A dare per primo la notizia della sua liberazione è stato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che in un messaggio su Twitter ha dichiarato: “Silvia Romano è stata liberata! Ringrazio le donne e gli uomini dei nostri servizi di intelligence. Silvia, ti aspettiamo in Italia”.
Le operazioni per il recupero della giovane cooperante sarebbero iniziate all’alba di oggi, gli 007 dell’Aise hanno condotto l’operazione in collaborazione con servizi di intelligence turchi e somali. La cooperante è stata liberata a 30 chilometri da Mogadiscio. L’operazione che ha portato alla liberazione della volontaria è avvenuta in una zona in condizioni estreme perché colpita negli ultimi giorni dalle alluvioni. A rendere ancora più rocambolesca la liberazione di Silvia Romano il fatto che si trovava ancora nelle mani di Al Shabaab, l’organizzazione terrorista somala affiliata ad Al Qaeda.
Originaria di Milano, lavorava per la onlus marchigiana “Africa Milele” che opera nella contea di Kilifi, in Kenya, dove seguiva un progetto di sostegno all’infanzia con i bambini di un orfanotrofio. Nei giorni successivi al rapimento si era aperta la difficile fase delle indagini e dei tentativi di arrivare ai rapitori. Sul suo sequestro si erano fatte molte ipotesi, dai miliziani islamisti di Al Shabaab alla criminalità comune operante in Kenya. Fino all’epilogo di oggi.
La ragazza è attualmente in sicurezza in una sede diplomatica italiana a Mogadiscio. Rientrerà a Roma domani.