Sindaci siciliani con tanto di fascia tricolore e le insegne di AnciSicilia per incontrare il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, a Palazzo dei Normanni, e discutere “degli effetti prodotti dalla norma che prevede la decadenza di Sindaco e Giunta in tutte le ipotesi di scioglimento del Consiglio comunale” e dei “trasferimenti agli Enti locali per l’anno 2017 che, proprio in queste ore, si stanno definendo con l’approvazione della legge di Stabilità regionale”. Oltre alla “necessità di ribadire, nel confronto con gli altri livelli istituzionali, il ruolo fondamentale delle Autonomie locali, troppo spesso dimenticato”. Presenti alla riunione anche l’assessore alle Autonomie locali Luisa Lantieri, il presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando, il vice presidente vicario dell’Ars Antonio Venturino.
“Forza Italia aveva previsto che collegare la decadenza dei sindaci alla mancata approvazione dei bilanci da parte dei consigli comunali sarebbe stato un errore clamoroso, consumato solo per soddisfare l’ira ritorsiva di qualche deputato di maggioranza nei confronti dei sindaci avversari”. Così i deputati di Forza Italia all’Ars Marco Falcone e Bernardette Grasso commentano la decisione del Tar di Palermo di accogliere il ricordo presentato dal sindaco di San Piero Patti, comune del messinese, Ornella Trovato. “Le norme, vorremmo ricordare, non si fanno contro qualcuno, ma nell’interesse della collettività – aggiungono – Se a ciò aggiungiamo l’improvvisazione, la spocchia e il senso di rivalsa che questa maggioranza a trazione Pd consuma nella sua attività parlamentare, la conseguenza naturale é quella di incorrere in bocciature sonore, come quella fatta dal Tar qualche giorno addietro”.
“Credo che ci sarebbero mille ragioni per andare allo scioglimento di questa Assemblea regionale ma forse è troppo tardi ormai”, lo ha detto il presidente dell’AnciSicilia Leoluca Orlando, a margine dell’incontro, a Palazzo dei Normanni, fra i sindaci siciliani e il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone per chiedere l’abrogazione della norma che prevede la decadenza dei primi cittadini in caso di mancata approvazione dei bilanci entro i termini.
Intanto, nel pomeriggio, riprende all’Assemblea regionale siciliana l’esame della legge finanziaria che va approvata entro domenica, 30 aprile, quando scadrà il quarto mese di esercizio provvisorio. La scorsa settimana l’esame era stato avviato tra mille difficoltà, con la maggioranza andata due volte sotto in poche ore. E oggi si ricomincia per la maratona finale.