Socialisti di Riccardo Nencini a congresso sabato e domenica nel nome della profezia di Filippo Turati. Ad un anno di distanza dal congresso di Salerno, un nuovo appuntamento straordinario che sancisce anche il divorzio definitivo dall’ala socialista di Bobo Craxi che ha preferito la strada dei tribunali. Mentre tra i corridoi del congresso qualcuno sussurra che Bobo stavolta, a quanto pare, non sarebbe riuscito a raccogliere le firme per presentare una mozione alternativa a quella di Nencini.
A leggere La Profezia di Filippo Turati il vice presidente vicario dell’Ars Antonio Venturino – che come ha sottolineato Riccardo Nencini “abbiamo scelto non perché sia stato un bravo attore, ma per la somiglianza strabiliante con Turati”. Turati disse e scrisse: “Io non ci sarò più, ma la mia profezia è questa. Chi pensa che in Italia si possano creare i soviet dovrà prima o poi percorrere la strada del socialismo, quelli che oggi vengono bollati come socialtraditori”.
Il congresso è cominciato con la relazione del segretario Riccardo Nencini, unico candidato per la propria riconferma. Nencini definisce “una storia falsa” la ricostruzione di Walter Veltroni della sinistra italiana. “E’ una ricostruzione – ha affermato Nencini – da cappello d’asino, da bocciatura in quinta elementare. E’ un errore la narrazione che ha reso la sinistra italiana un accidente, tutti obliterati meno Berlinguer. E’ un errore considerare un solo partito portatore di valori. E’ un errore, sempre lo stesso, deformare la storia come nelle immagini scattate dal fotografo di Stalin. Un errore avere tergiversato vent’anni prima di aderire alla casa socialista europea preferendo scorciatoie. Un errore avere usato il giustizialismo e la giustizia come gogna mediatica. La sinistra salvifica e supponente è inutile e dannosa all’Italia di ieri e all’Italia di domani”.
Nencini, nella sua relazione di oltre un’ora, ha elencato i risultati ottenuti dal Psi: il divorzio breve, le unioni civili, il registro unico automobilistico, il nuovo codice degli appalti, la lotta alla ludopatia, la no tax area nei luoghi del terremoto. “Risultati ottenuti dalla nostra fatica ha detto Nencini”, che sono rappresentati anche dai rappresentanti socialisti nelle istituzioni come Pia Locatelli, la nuova vice presidente dell’Internazionale socialista, Maria Cristina Pisani al vertice del Forum Nazionale Giovani, Elisa Gambardella candidata alla segreteria della Yes (Young European Socialists).
Ma il Psi celebrerà a Bari tra giugno e luglio i 125 anni del partito. “Lo faremo a Bari – ha detto Nencini – perché tra Emiliano e Di Vagno è senza dubbio meglio Di Vagno”. Nencini ha chiesto un congresso straordinario del Pse “da fare in fretta perché la Ue e l’occidente sono in emergenza. I neofascisti di mezzo mondo suggeriscono il ritorno al sovranismo. E’ stupefacente la nascita di una internazionale nera e populista a Colonia mentre le culture socialista, popolare e liberale non riescono a creare una barriera contro una destra fortissima”.
Il Psi crede al multiculturalismo, “ma vanno difesi i nostri valori – ha detto Nencini -. Dobbiamo sostenere la parità uomo-donna e dire no alla sharia e all’infibulazione”. I socialisti chiedono inoltre: il voto ai sedicenni per le amministrative; no alla privatizzazione di poste e treni regionali; testamento biologico; reddito di solidarietà attiva legato ad attività sociali e non la proposta dei grillini rivolta in modo indiscriminato a tutti; sgravi fiscali ad aziende che assumono e sono locate in Italia; destinare lo 0,5% del Pil per finanziare la ricerca e la scuola; la revisione dei trattati di Maastricht e Dublino; una assemblea costituente per le riforme istituzionali.
Plauso di Nencini alla decisione di Angelino Alfano che ha cambiato nome a Ncd in Alternativa Popolare. “Il cambiamento del nome da Nuovo Centro Destra ad Alternativa Popolare conferma l’attenzione di Alfano verso lo schieramento di centrosinistra, che si candida a guidare l’Italia dopo le prossime elezioni”, ha osservato Riccardo Nencini, a margine del congresso del suo partito.
Ma Nencini ha lanciato una proposta di convocare una conferenza programmatica a giugno da tenere a Milano, la città più innovativa d’Italia. “Il fronte europeista che va da Pisapia ai popolari crei uno schieramento comune. Dobbiamo tenere assieme gli europeisti della tradizione laica, ambientalista, progressista e radicale proprio per bloccare le destre perché corriamo il rischio di un governo grillino con Lega e Meloni. La mia proposta al Congresso è convocare assieme questi soggetti”, ha spiegato Nencini nella sua relazione al Congresso nazionale straordinario del Psi.
“Sulle alleanze – ha detto Nencini – preoccupano le tre linee che ermergono nel Partito Democratico chiamato a scegliere la strada da battere: Orlando pensa a tenere assieme tutta la sinistra senza i moderati di Alfano, Franceschini che pensa a un accordo tra sinistra e moderati, Emiliano che cambia opinione come si cambiano le mutande e che non esclude di coinvolgere Grillo. Sono più preoccupato del silenzio di Renzi. Aspettiamo che Renzi dica la sua. Renzi può vincere e si porta addosso la responsabilità maggiore, bisogna che che dica presto come la pensa. Al Pd autosufficiente non crede nessuno”.
Sulla legge elettorale Nencini ha indicato il Mattarellum come base su cui lavorare: “Il Mattarellum sia la base di lavoro per la nuova legge elettorale, con candidati nei piccoli collegi che siano antagonisti ma non nemici. Il cittadino guarda al programma del candidato”.
Ma Nencini ha assicurato che Il premier Gentiloni finirà il suo mandato regolarmente. “Noi siamo per la conclusione della legislatura, quindi, Governo Gentiloni fino a scadenza elettorale del 2018 ma senza perdere la tensione su riforme importanti, a cominciare dalle misure anti povertà e per rilancio economia. La prossima manovrina sia senza aumento delle tasse e siamo per aumentare il prelievo fiscale dal gioco d’azzardo”.
Infine, sabato pomeriggio è arrivata la frecciata di Bobo Craxi a quelli che da domenica saranno i suoi vecchi compagni. “Quello di Nencini non è un Congresso straordinario, ma una farsa straordinaria – ha scritto il leader di Area Socialista e promotore di Socialisti in Movimento- nella quale si replica un copione già scritto, che non interessa agli italiani e, purtroppo, neanche ai socialisti. Come è stato per la vita interna del Pd a guida renziana, così in sedicesima si è voluto trasformare il glorioso Partito socialista in una formazione di fatto occupata ed egemonizzata da una sola figura, senza neanche l’appeal e la forza elettorale che ha saputo esprimere Matteo Renzi. Le minoranze che avevano contestato il Congresso precedente – ha aggiunto Craxi – si sono ritrovate in un’assise fotocopia, dove di fatto il Psi di Nencini, in prospettiva, si riconsegna nelle mani dello sconfitto leader democratico. I socialisti sono già oltre, sono in movimento e sapranno trovare le forme e i modi per rappresentare una Storia che, di certo, non appartiene alla sola frazione politica animata da Riccardo Nencini. Penso che l’obbligo dei socialisti che si sono battuti per sollevare la questione democratica e la questione sociale nel Paese sia quello di convergere con quanti, nella sinistra del 2017, si battono per affermare queste priorità, ha chiosato Bobo Craxi.
A rispondere a stretto giro Bobo Craxi ci ha pensato direttamente Gianfranco Schietroma, coordinatore della segreteria del Psi: “Ho letto sulle agenzie di stampa una triste dichiarazione con la quale Bobo Craxi tenta, in modo maldestro, di sminuire il congresso nazionale del Psi, che ha radunato oggi a Roma ben 686 delegati, eletti nelle assemblee congressuali provinciali, in rappresentanza di quasi 21mila iscritti per l’anno 2016. La verità è che Craxi e i suoi amici non sono riusciti in questo congresso, e nemmeno in quello precedente di Salerno, ad avere i numeri necessari per presentare una mozione congressuale alternativa a quella del segretario Nencini. Del resto, la volpe che non arriva all’uva dice che è acerba”.
Ma anche il segretario Nencini nella sua relazione aveva mandato un messaggio chiaro a Bobo Craxi citando proprio il padre Bettino Craxi: “Aveva proprio ragione Craxi in questo caso, quando usò il termine Marziani. In questo caso proprio va riutilizzato dicendolo a quei compagni che hanno scelto il tribunale: Marziani”.
Infine, Per Nencini “il Pd autosufficiente è una finzione. Non esiste in natura”. Per le prossime comunali il Psi creera’ liste civico-socialiste e le regionali in Sicilia “vi sorprenderanno”.