Tangenti: le chat della musicista al capo segreteria per corrompere l’assessore

0
77

I particolari della tentata corruzione dell’assessore del turismo, dello sport e dello spettacolo della Regione Siciliana Manlio Messina, che attraverso il suo capo della segreteria particolare Raoul Russo, ha deciso di denunciare tutto, vengono rivelati stamattina da ‘livesicilia.it’.

Le conversazioni sulla chat di Telegram, in cui si manifesta la volontà di elargire una tangente di 50mila euro per un programma di spettacoli in Sicilia al costo di 500mila euro, tra la musicista, una trombettista di musica classica nota negli ambienti artistici siciliani, e Raoul Russo (nella foto d’apertura), sono chiare e non lasciano dubbi, ma solo conferme di promesse verbali.

Le conversazioni avrebbero dovuto autodistruggersi sul canale Telegram, ma Raoul Russo e Manlio Messina hanno salvato gli ‘screenshot’. La musicista, molto legata al gruppo romano ‘A.Roma.S.’ in cambio dell’approvazione di un progetto sponsorizzato dalla Regione non esita a dare la disponibilità per sostenere Fratelli d’Italia in Sicilia.

Manlio Messina

“I progetti – scrive l’intermediaria che collabora con un noto compositore italiano – come M. sa, sono due”. La musicista spiega i progetti: “Uno che costa 50mila euro in meno e quello che ti ha mandato L., che costa 50mila euro in più dei costi reali”. Quel di più utile a ricavare la tangente. La musicista continua ad ammiccare e parla di un “gruppo” di sostenitori di Fratelli d’Italia, dichiarando nome di una società, Roma S., e di due personaggi, tra i quali un tale Morricone.

Nel sostegno a Fratelli d’Italia chiarisce che il gruppo “mette a disposizione 50mila euro per chiunque vogliate voi. Cioè un plus ‘di regalo’ (nei confronti dell’assessore responsabile del dipartimento spettacolo che erogava i fondi). Che tu – sottolinea la musicista intermediaria – puoi gestire questo plus a tuo piacimento”.

Una strategia che sarebbe stata suggerita “da personaggi romani, per sostenere Fratelli d’Italia in Sicilia, ma noi non c’entriamo”, dice. Raoul Russo è irremovibile. “Non so chi siano – risponde – non sono accettabili sostegni né dialoghi su queste cose. Neanche lontanamente ipotizzabili, non vi è nulla da discutere”.

La donna però non si ferma: “Aiutare una forza politica in cui si ha fede non è inaccettabile, vorrà dire che lo faranno in forma palese e con tanto di fattura”. Propone quindi, una tangente fatturata. “Io sono solo un ambasciatore della cosa”, sottolinea l’intermediaria, ma Russo controbatte con fermezza: “Non voglio saperne nulla”. E la musicista torna nella chat per riproporre il “programma normale, come ci siamo detti”, senza tangente, ma è costretta a incassare un altro rifiuto da Russo: “Non credo ci sia molto da dire”. E lei continua: “Ti faccio mandare il programma con i costi reali senza che si commenti oltre…”. E Russo replica: “Diciamo che non sono argomenti che sia aduso trattare”.

Dopo la conversazione via chat, Raoul Russo non ha e non avrà più altri contatti con la musicista e con i suoi presunti complici. A cercare di aprire la strada alla figlia musicista, con il capo della segreteria particolare dell’assessore Messina, era stato nel febbraio scorso anche il padre, ex consigliere comunale a Palermo, dal cognome altisonante nella politica palermitana.