Sarà il cuoco palermitano Filippo La Mantia a curare la cena di gala al termine della prima della Scala di Milano il prossimo 7 dicembre. La Mantia cucinerà per 500 ospiti riuniti al termine dell’opera a pochi passi dalla Scala, nei saloni della Società del Giardino in via San Paolo, per una cena considerata da tutti l’evento simbolo di Milano.
“Un po’ di timore sì. Ma sono abituato alle cene per molte persone. E a questa lavoriamo da due mesi — racconta il cuoco La Mantia al Corriere della Sera – Quando mi hanno fatto la proposta, per me, palermitano, è stata una grande sorpresa. Sono felicissimo: questo è un altro segno di apertura di Milano, la città che mi ha adottato: il mio ristorante oggi del resto è frequentato soprattutto da milanesi”.
La prima sarà il capolavoro di Umberto Giordano, Andrea Chenier, in un allestimento di Mario Martone con scene di Margherita Palli e costumi di Ursula Patzak. “Dopo aver letto il libretto dell’opera – continua La Mantia – ho pensato di proporre come primo un riso con brodo di cappone e di formaggio fresco, marroni tostati e foglia di pane al sapore di finocchietto. Il riso, in fondo, non è solo milanese: fu importato dagli Arabi in Sicilia, è così del resto che nacquero le arancine. Come secondo, invece, un falso magro di gallina. Un paradosso siciliano: dentro c’èdi tutto, ogni ben di Dio che le donne trovavano al mercato. Io preparo la farcitura con uvetta, pinoli, uova, mollica di pane, mentuccia, capperi tritati e un infuso di lavanda. A seguire ratatouille, che ricorda la mia caponata invernale e mini panettone a forma di albero di Natale. Ma naturalmente abbiamo previsto anche alternative per celiaci e allergici”.