Gli operai Blutec di Termini Imerese hanno occupato la sede del Comune in provincia di Palermo.
“Nonostante lo scorso gennaio sia stato firmato l’accordo per il rinnovo della cassa integrazione dei lavoratori di Blutec e dell’indotto, abbiamo appreso che ci sarebbero delle perplessità da parte del governo nazionale alla firma del decreto”, dice Enzo Comella, segretario della Uilm Palermo, che insieme con i lavoratori ha occupato il Comune di Termini Imerese. “E’ inaccettabile ed è inaccettabile il silenzio calato sul piano di rilancio dell’area industriale. Vogliamo subito risposte”. Comella aggiunge: “Nonostante gli impegni assunti dal ministro Di Maio è tutto fermo. Chiediamo un incontro urgente al ministero dello Sviluppo economico, bisogna subito sbloccare il rinnovo della Cig e gli ammortizzatori in deroga per l’indotto”.
“Gli operai sono disperati, credo non si sia mai arrivati così in basso. Che il ministro prenda posizione”. Lo afferma il sindaco di Termini Imerese, Francesco Giunta, commentando la protesta degli operai Blutec per chiedere lo sblocco della cassa integrazione da parte del ministero dello Sviluppo economico.
“Se Blutec non è in grado, è necessario trovare un’alternativa. Nell’ultimo confronto al tavolo nazionale il ministro aveva dichiarato che avrebbe coinvolto Fca. La situazione sta diventando esplosiva. Oltre mille lavoratori attendono una soluzione industriale da più di 8 anni. La mobilitazione proseguirà fino a quando non avremo risposte dall’azienda e dal ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro”. Lo dicono Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil, e Roberto Mastrosimone, segretario generale Fiom Sicilia.
“I lavoratori Blutec di Termini Imerese hanno occupato la sede del Comune per la mancanza di risposte sulla erogazione della cassa integrazione e sul percorso di reindustrializzazione e rioccupazione – aggiungono – Nonostante lo scorso gennaio sia stato firmato l’accordo per il rinnovo della cassa integrazione dei lavoratori di Blutec e dell’indotto, non è arrivata la firma del decreto da parte del governo e l’azienda non ha anticipato l’indennità di cassa”.
“Le nostre rivendicazioni sono le stesse che il ministro Luigi Di Maio aveva raccolto davanti ai cancelli dello stabilimento il 26 ottobre dello scorso anno – proseguono – dare risposte su cassa integrazione e la risoluzione per i lavoratori dell’indotto che sono rimasti fuori dalla tutela degli ammortizzatori sociali per il 2019, 62 operai tra i 44 di Ssa e 18 della Manital, che il governo si era impegnato a inserire nella proroga. Anche sul progetto di rilancio dello stabilimento di Termini Imerese il governo tace”.
“Chiediamo un tavolo urgente al ministero del Lavoro e dello Sviluppo economico, siamo molto preoccupati, i lavoratori vogliono certezze sul rinnovo della cassa integrazione e sul futuro del piano industriale per l’area di Termini Imerese”. Ad affermarlo sono Ludovico Guercio, segretario generale Fim Cisl Palermo-Trapani, Antonio Nobile, segretario provinciale Fim Cisl, e Antonino Cirivello, responsabile Cisl Termini Imerese, a margine del sit-in di protesta che si è tenuto davanti alla sede di Blutec, e successivamente al Comune del Palermitano dove è stata occupata l’aula consiliare dai lavoratori “fino a che – spiegano – non otterremo risposte”.
“Non si può più attendere, serve subito la risposta sull’approvazione della cassa integrazione, il cui accordo è stato siglato il 7 gennaio scorso. Il ministro Di Maio in visita allo stabilimento lo scorso ottobre aveva dato garanzie sulla continuità delle tutele per i lavoratori e sul futuro della vertenza, chiediamo di dimostrare concretamente questo impegno”.
L’altro punto cruciale della vertenza è legato alla mancata attuazione del piano industriale sottoscritto al ministero, sul quale Invitalia ha investito 20 milioni, e che ha generato la richiesta di rientro da parte di Blutec del finanziamento. “Anche su questo punto l’azienda sta disattendendo gli impegni sottoscritti non avendo ancora pagato la prima tranche. Il ministero non ha fornito ad oggi nessuna risposta ne’ sulla cassa ne’ sul rilancio industriale del sito termitano, nonostante le richieste del prefetto e del presidente della Regione a seguito degli incontri con le organizzazioni sindacali – spiegano Guercio, Nobile e Cirivello -. Siamo molto preoccupati”.
Intanto, in attesa di risposte dal ministero, i sindacati Fim, Fiom e Uilm intendono chiedere l’incontro con i sindaci dei territori interessati e con il presidente dell’Anci Leoluca Orlando. Leonardo La Piana, segretario generale Cisl Palermo-Trapani conclude: “La vertenza rischia di esplodere generando un grave problema sociale nel territorio, i lavoratori con le loro famiglie, sono stanchi. Il governo nazionale ascolti gli appelli dei sindacati e delle istituzioni locali, intervenga subito favorendo l’approvazione della cig e fornendo garanzie concrete e non solo a parole sul futuro industriale del sito”.
“Da parte del governo nazionale c’è il massimo impegno nel trovare la soluzione per i lavoratori di Termini Imerese che meritano la priorità. Blutec, spacciata dalla politica con l’avallo di alcuni sindacati come unica realtà in grado di rilanciare la produzione e dare occupazione, deve immediatamente rispettare i vincoli che le sono stati concessi dal Governo”. A dirlo sono i portavoce M5s di Termini Imerese, il deputato regionale Luigi Sunseri e i senatori Antonella Campagna e Loredana Russo. “Blutec deve rispettare gli impegni ufficiali presi con il ministero – spiegano – il Mise è disponibile ad attivare tutte le iniziative tese a supportare il rilancio del sito e a tutela dei lavoratori e ad oggi permangono le condizioni per l’accordo con Invitalia, purché Blutec provveda al pagamento dei 2,5 milioni di euro (acconto già dovuto per la sottoscrizione del primo Accordo con Invitalia). Le risorse pubbliche degli ammortizzatori sociali vengano utilizzate per rilanciare le imprese o favorire la continuità produttiva e non come mero escamotage economico contabile da parte delle aziende. In caso contrario questo territorio dovrà essere liberato da questa nube che ci ha condotto ad un ritardo atavico nello sviluppo del territorio”.