Era abusiva la casa travolta dal fiume Milicia a Casteldaccia, dove sono morte nove persone. Da dieci anni sull’immobile sarebbe rimasto senza esito un ordine di demolizione del Comune. I proprietari avevano impugnato il provvedimento davanti al Tar. Una guerra di carte bollate che ha fermato le ruspe.
E’ il sindaco di Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto, a renderlo noto, confermando che gli occupanti uccisi dalla piena del fiume, avevano preso l’immobile in affitto. Una zona “ad alto rischio”, spiega, “proprio per la presenza del fiume e di un diffuso abusivismo”.
L’abusivismo è al centro dell’inchiesta della procura di Termini Imerese che ha inviato i poliziotti in municipio per acquisire atti. E uno dei sopravvissuti, Giuseppe Giordano, che ha perso un figlio e la moglie e altri parenti, accusa: “Nessuno ci aveva detto che la casa non era in regola”.
La procura di Termini Imerese ha aperto un fascicolo d’indagine sulla tragedia di Casteldaccia, nel Palermitano, dove nella notte tra sabato e domenica un’ondata di acqua e fango ha travolto una villetta, provocando 9 vittime, tra cui tre minorenni, due famiglie distrutte. E l’indagine oltre ricostruire l’origine di quell’ondata improvvisa di acqua, punta ad accertare il rispetto dei vincoli, che impongono il divieto a meno alla costruzione a meno di 150 metri dai corsi d’acqua, come ha spiegato il procuratore capo di Ambrogio Cartosio dopo il sopralluogo in contrada Dogali.
S’indaga quindi anche per abusivismo e i militari, oltre ai sopralluoghi e dei rilievi tecnici, stanno ascoltando i testimoni, i vicini di casa e acquisendo documentazione che riguarda le costruzioni di quella zona, cinque – sette abitazioni residenze estive dei palermitani, costruite vicino al corso del fiume Milicia, poco lontane dalla foce, dal mare, per accertare se la villetta e le altre vicine fossero abusive. Una piaga, quella dell’abusivismo edilizio denunciata dai sindaci della zona.
La tragedia è avvenuta intorno alle undici di sera, mentre due famiglie erano riunite per una festa un’ondata improvvisa di acqua ha travolto la villetta, 9 persone sono morte, tra cui un bambino di un anno, uno di tre e un ragazzo di 15 anni. Si è salvato solo uno dei capofamiglia, Giuseppe Giordano, che è riuscito ad aggrapparsi ad un albero mentre l’acqua e il fango trascinavano la casa e il resto della sua famiglia.
Un altro familiare e sua figlia si sono salvati perché in quel momento erano usciti per una commissione, per comprare dei dolci. La villetta non era di proprietà della famiglia che vi abitava, i proprietari una coppia di Palermo e i militari stanno accertando se la famiglia era in comodato d’uso gratuito o in affitto. I militari in questa fase stanno sentendo varie persone che possono testimoniare su quanto è successo, le abitazioni vicine erano quasi tutte disabitate, mentre una coppia di anziani si è salvata perché dormiva al primo piano, mentre l’esondazione ha travolto il piano terra. Sono in corso sopralluoghi tecnici per capire la causa di quell’ondata improvvisa e i carabinieri stanno raccogliendo la documentazione relativa agli edifici della zona.