Trattativa Stato-mafia: oggi la prima sentenza del processo a Calogero Mannino

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E’ attesa per oggi la prima sentenza del processo sulla trattativa Stato-mafia che vede imputato l’ex ministro Dc Calogero Mannino, accusato di minaccia a corpo politico dello Stato. L’ex politico democristiano viene giudicato con il rito abbreviato, a differenza degli altri dieci imputati del troncone principale del processo che vede tra gli imputati l’ex Presidente del Senato, Nicola Mancino, accusato di falsa testimonianza ai pm, ma anche il generale Mario Mori e il colonnello Giuseppe De Donno, oltre al generale Antonio Subranni, questi ultimi accusati di minaccia a corpo politico dello Stato.

L’11 dicembre di un anno fa, al termine della maxi requisitoria, la Procura di Palermo, aveva chiesto la condanna a nove anni di reclusione per Mannino. Oltre ai 9 anni di reclusione, il procuratore aggiunto Vittorio Teresi, che rapresenta l’accusa con i pm Roberto Tartaglia, Nino Di Matteo e Francesco Del Bene, aveva chiesto per Mannino l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Secondo la Procura “non vi sono dubbi sulla comprovata responsabilità dell’imputato”. Teresi aveva anche definito Mannino “istigatore e ispiratore principale del contatto tra Mori, De Donno, e Cosa nostra perchè si riuscisse a evitare in qualche modo che la mafia lo ammazzasse”.

Il fine della trattativa tra Stato mafia di Mannino, secondo la Procura, sarebbe stato quello di evitare di essere ucciso da Cosa nostra. “Non è l’unico fine della trattativa, sarebbe riduttivo, ma è certamente l’unico fine di Mannino”, aveva sostenuto l’aggiunto Teresi nella requisitoria. L’imputato avrebbe, quindi, sollecitato “l’interlocuzione con Cosa nostra, ma anche con altri esponenti istituzionali, perché bisogna scegliere la via dell’accordo mentre gli uomini dello Stato avrebbero dovuto cercare la strada per distruggere Cosa nostra, non quella di conviverci e coesisterci”.

L’imputato, difeso dagli avvocati Marcello Montalbano, Carlo Federico Grosso, Grazia Volo e Nino Caleca, ha sempre ribadito la sua innocenza. In una delle ultime udienza la difesa aveva depositato una lunga memoria. La sentenza sarà emessa dal gup Marina Petruzzella.