Tutti contro tutti nel Pd. Prima la convocazione della direzione nazionale che Matteo Renzi ha chiesto a Fausto Raciti di annullare, poi la richieste di Giuseppe Berretta, dell’area che fa capo al ministro Andrea Orlando, di fare una verifica a seguito della sconfitta alle regionali. Adesso interviene Antonio Ferrante della stessa area Orlando contro il suo collega di area Berretta.
“Ho appreso con stupore di una presunta adesione dell’area Orlando, espressa da Giuseppe Berretta, alla richiesta di dimissioni del segretario regionale posta in essere dall’area che fa capo a Davide Faraone nel suo maldestro tentativo di scaricare su Fausto Raciti le responsabilità di una sconfitta che, invece, vede l’intera classe dirigente responsabile a partire proprio da chi oggi vorrebbe,ancora una volta, giocare a scaricabarile”. E’ quanto afferma in una nota Antonio Ferrante, componente dell’assemblea nazionale del Pd per l’area che fa capo al ministro Andrea Orlando.
“Come già dichiarato da altri componenti del coordinamento dell’area Orlando confermo che la linea dell’area, emersa dall’incontro di Caltanissetta, ha posto l’accento da una parte sulle responsabilità collettive di una classe dirigente che vede in Faraone uno dei protagonisti assoluti della sconfitta, rispetto alla quale sono sicuramente necessari i momenti di confronto interni e, dall’altra, sulla necessità di una riflessione politica in merito ai probabili nuovi ingressi nel gruppo parlamentare del Pd degli eletti di Sicilia Futura, fatto che in ogni caso non passerà sottotraccia. Nulla di più può essere attribuito all’area che rappresento in assemblea nazionale Pd – conclude Ferrante -. La posizione espressa da Berretta durante il coordinamento, contraria a quella dell’ampia maggioranza dei componenti, è – quindi – da considerarsi espressa a titolo personale e di fatto suggella il difetto di legittimazione dello stesso all’interno dell’area Orlando, fatto sul quale nei prossimi giorni continueremo con maggior impegno la riflessione già aperta nel corso dell’incontro di Caltanissetta”.