Dopo il nuovo intervento del ministero dell’Istruzione, anche i rettori lanciano un ulteriore allarme sulla vicenda relativa all’istituzione dei corsi di area medica ad Enna collegati all’ateneo romeno. I responsabili delle Università di Catania, Giacomo Pignataro, Messina, Pietro Navarra e il prorettore dell’Università di Palermo, Francesco Paolo La Mantia, hanno espresso tutte le loro preoccupazioni sull’avvio dei corsi di Medicina e chirurgia e di Infermieristica dell’Università Dunarea de jos Galati della Romania, che dovrebbero essere ospitati ad Enna presso l’Ospedale Umberto I, in virtù di un accordo tra l’Asp e la Fondazione Proserpina di Mirello Crisafulli, promotrice della convenzione con l’ateneo romeno.
I tre hanno chiesto l’interruzione dei rapporti tra le strutture regionali e la Fondazione Proserpina che, tra l’altro, a fronte delle informazioni emerse nelle ultime ore, sembra avere in realtà la natura giuridica di società a responsabilità limitata (e dunque a scopo di lucro). I rettori chiedono come le strutture pubbliche sanitarie della Regione “possano essere messe a disposizione di un ente non universitario che non risulta avere svolto alcuna attività di alcun tipo (Fondazione Proserpina) o di un’Università che non ha alcuna attività in ambito sanitario (Università Kore di Enna). Ancora più incomprensibile appare che le strutture sanitarie pubbliche possano essere utilizzate per un’attività formativa gestita da un’Università, quella rumena, con la quale non esiste alcuna convenzione tra di essa e la Regione”. In questo modo, “un apparato così importante e delicato, come un ospedale, finirebbe per essere utilizzato attraverso intermediari i quali non gestiscono direttamente l’attività che si svolge al suo interno e senza che la Regione abbia potuto verificare i requisiti del soggetto utilizzatore”. Nei loro interventi i rappresentanti delle universita’ siciliane hanno inoltre evidenziato l’esistenza di un problema relativo alla coerenza dei requisiti strutturali e formativi.