Vertenza Almaviva a Palermo, lavoratori in piazza, traffico bloccato proteste e slogan. Gli addetti del call center palermitano hanno organizzato un imponente corteo dopo che l’azienda ha annunciato 1.600 esuberi nella sede del capoluogo siciliano.
“Palermo non si tocca”- è l’imperativo che portano stampato sulle magliette i lavoratori Almaviva. Su un totale di circa 2800 unità, infatti, il colosso dei call center in Italia ha fatto sapere di aver avviato l’apertura delle procedure di licenziamento collettivo per 1670 operatori.
Sono tanti, uomini e donne, ex giovani, spesso da almeno 10 anni, chi 15, in servizio, oggi quarantenni, con famiglie e tante paure e la certezza di essere derubati del futuro. Una vertenza complicatissima, segnata recentemente dal flop dell’ultimo tavolo al Mise e che – sono in tanti a esserne convinti – vede in gioco il destino dell’intero settore dei call center in tutto il Paese.
In avvio di manifestazione, a piazza Massimo, hanno fatto capolino tra i lavoratori il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore al Lavoro Giovanna Marano. “Non voglio neanche pensare – ha detto Orlando – a cosa possa succedere ed è la ragione per la quale noi oggi siamo qui, insieme ai lavoratori, per dire che Palermo è una città di riferimento in Italia nel settore dei call center. Non si può consentire, nell’indifferenza degli organi regionali e nazionali, che questo accada. Abbiamo chiesto l’intervento forte da parte del governo nazionale e ci auguriamo che anche la Regione sia accanto a noi nel formulare questa richiesta, perché occorre fare un tavolo nazionale sulla vertenza di Palermo”.
Il corteo attualmente è a piazza Indipendenza, davanti Palazzo d’Orleans, dove i lavoratori sperano in un incontro con un rappresentante del governo Musumeci.