No al referendum per evitare la paralisi del parlamento. Renato Schifani ha ribadito questa mattina, nel corso di una convention tenuta a Palermo, le ragioni per le quali Forza Italia boccia la riforma costituzionale.
“Così come sono posti, in teoria si potrebbe essere d’accordo con i quesiti del referendum. Ma l’inganno sta proprio nella titolazione della legge che ha permesso a Renzi di porre questi quesiti. Non ci sono precedenti: i quesiti hanno sempre riguardato le modifiche costituzionali dei singoli articoli. Si dirà che in questo modo ‘i quesiti sarebbero stati incomprensibili’. Ma il dibattito del Paese dava già il senso di quello che si deve votare” – ha detto Renato Schifani.
“Diciamo no perché se passasse il sì disegneremmo uno Stato incapace di adottare decisioni immediate nei confronti dell’Unione Europea – ha continuato -, di parlare di semplificazione perché ci sarebbe la paralisi del Parlamento. Oggi viviamo in un sistema semplice, con Camera e Senato che hanno funzioni identiche e non c’è possibilità di conflitto. Questa riforma è talmente confusionaria e inserisce meccanismi complicatissimi e farraginosi che, in caso vi sia dissidio, si dovrebbero mettere d’accordo i presidenti di Camera e Senato. Sembra facile, ma se l’accordo non si trova chi decide? Deciderebbe la Corte Costituzionale, portando il Parlamento alla paralisi. Questa clausola è prevista – ha concluso Schifani – perché chi ha scritto male questa riforma si rende conto che può sussistere questo genere di conflitti”.
