Mafia: aziende e immobili confiscati a imprenditore messinese. Beni per 1,5 milioni di euro sono stati confiscati dagli uomini della Sezione di Messina della Dia, coordinati dal Centro operativo di Catania, a Giuseppe Pino Lo Re, imprenditore di Caronia, appartenente alla cosca di Mistretta, attiva nella zona tirrenica-nebroidea.
Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Messina a conclusione delle indagini coordinate dal procuratore Guido Lo Forte e dai sostituti Vito Di Giorgio e Angelo Cavallo. Tra i beni confiscati tre aziende, due del settore della commercializzazione delle autovetture, e un night club, tutte intestate a prestanome e componenti del suo nucleo familiare; cinque unità immobiliari a Caronia, 5 camion e auto e un rapporto finanziario.
Lo Re è ritenuto, in base a numerose risultanze processuali, strettamente legato alla cosca di Mistretta, il cui elemento apicale è stato Sebastiano Rampulla, morto nel 2010, già rappresentante provinciale di Cosa nostra di Messina, fratello di Pietro condannato all’ergastolo poiché ritenuto “l’artificiere della strage di Capaci, per avere confezionato sia l’ordigno che il telecomando utilizzati nell’attentato.
Nel 2012, nell’operazione “Dolce vita”, Lo Re ha subito un provvedimento di custodia cautelare in carcere in quanto ritenuto il promotore di un associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, mentre altre operazioni hanno documentato i suoi rapporti con gli elementi di vertice dei clan della provincia di Messina e non solo. Con il decreto di confisca è stata anche disposta l’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale per quattro anni con obbligo di soggiorno nel comune di residenza oltre alla messa in liquidazione della Autoservice srl. (AGI)