Presidente Ordine dei Giornalisti Carlo Verna fa visita a Salvo Palazzolo: “Solidarietà e vicinanza”

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“Solidarietà e vicinanza a Salvo Palazzolo. In questi momenti è importante fare comunità. L’Ordine è vicino ai giornalisti che in tutta Italia hanno subito perquisizioni ingiustificate, ordinate dalla magistratura”.

Così il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti Carlo Verna che ha incontrato, nella redazione di Repubblica a Palermo, il collega Salvo Palazzolo, indagato dalla Procura di Catania per rivelazione di notizie.

“Un gesto di vicinanza concreto la visita di Verna, accompagnato dal presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia Giulio Francese, dal presidente dell’Unci Sicilia Andrea Tuttoilmondo, dal presidente nazionale dell’Unci Alessandro Galimberti e dal vicepresidente nazionale Leone Zingales, nei confronti del cronista a cui, nei giorni scorsi, è stata disposta una perquisizione nella sua abitazione durante la quale è stato controllato il suo computer ed è stato sequestrato anche il suo cellulare”, si legge in una nota.

L’indagine riguarda la vicenda del depistaggio nelle indagini per la strage di via D’Amelio in cui morirono il giudice Borsellino con i suoi uomini della scorta. E ciò che viene contestato in particolare al cronista di Repubblica è l’avere pubblicato a marzo scorso un articolo con cui informava della chiusura dell’indagine sui poliziotti accusati (tre sono gli indagati) di avere creato ad arte il pentito Scarantino, inducendolo a rendere false dichiarazioni sulla strage che costò la vita al giudice Borsellino.

Nel corso della visita, Verna è tornato anche sulla vicenda che vedrebbe il governo nazionale al lavoro per l’abolizione dell’Ordine: ”Il punto non è l’Ordine dei giornalisti – ha detto – per me il giornalismo sono i valori di libertà. Il mio metodo, semmai e chiedermi: ma l’Ordine serve perché il giornalismo sia libero? Perché la mia risposta è ‘serve, quindi difendo l’Ordine’. Ma se mi si dimostra che il giornalismo riesce a essere libero con un’altra organizzazione, io non ho problemi. A me interessa il giornalismo – ha concluso – tant’è vero che l’Ordine io vorrei non chiamarlo più dei giornalisti ma Ordine del giornalismo, per non incentrare l’attenzione sulle persone, sul professionista, ma sulla funzione che noi svolgiamo”.