Avrebbe continuato a gestire il suo centro commerciale di Carini nonostante fosse stato confiscato tempo fa dalla magistratura. Adesso, Giuseppe Ferdico, noto imprenditore palermitano, conosciuto come il ”re dei detersivi”, è stato arrestato.
Agli arresti anche l’amministratore giudiziario nominato dal tribunale, il commercialista Luigi Miserendino, accusato di favoreggiamento. E’ ai domiciliari. In manette anche tre imprenditori. Le accuse sono, a vario titolo, di intestazione fittizia di beni, favoreggiamento personale e reale e estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Giuseppe Ferdico, processato e assolto dall’accusa di concorso in associazione mafiosa e’ ritenuto vicino al clan mafioso di San Lorenzo-Tommaso Natale. L’assoluzione, però, non gli ha evitato le misure di prevenzione. A marzo scorso, i giudici palermitani misero i sigilli al suo patrimonio: immobili, società e conti dal valore di 450 milioni di euro.
“All’ascesa imprenditoriale di Ferdico – scrissero i magistrati – risulta associata la costante capacita’ di meritare la fiducia di numerosi esponenti di spicco della consorteria tanto da inserirsi a pieno titolo tra i riciclatori del denaro di una delle famiglie mafiose più radicate nel tessuto economico della città come quella dell’Acquasanta”.
Il collegio sottolinea inoltre i rapporti tra Ferdico e i boss di San Lorenzo Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Nel provvedimento si definiva l’imprenditore “socialmente pericoloso” e gli si imponeva la sorveglianza speciale per tre anni e sei mesi. L’amministratore giudiziario indagato, per lui sono stati disposti gli arresti domiciliari, invece, è Luigi Miserendino. Avrebbe consentito al commerciante di continuare a controllare uno dei centri commerciali confiscati che era stato affittato proprio dall’amministrazione giudiziaria a un prestanome del re dei detersivi.
In carcere sono finiti: a parte Giuseppe Ferdico, 61 anni; Francesco Montes, 68 anni; Pietro Felice, 60 anni; Antonino Scrima, 54 anni. Agli arresti domiciliari e’ finito Luigi Antonio Miserendino, 50 anni. I finanzieri hanno inoltre sequestrato quote societarie e beni appartenenti o riconducibili alla “Fenice Store Srl” e della “Ariaperta Srl”, per un valore complessivo di circa 3 milioni di euro.
Le indagini si sono concentrata sulla gestione del “Portobello” di Carini, centro commerciale del valore di oltre 70 milioni di euro e dotato di 35 negozi. Attualmente il centro è in amministrazione giudiziaria a seguito del sequestro eseguito dal Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo nel 2012, nell’ambito di un procedimento di prevenzione a carico di Giuseppe Ferdico – noto imprenditore palermitano gia’ leader, sul territorio regionale, nel settore della grande distribuzione di detersivi.
Le indagini, sviluppate anche mediante intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno consentito di raccogliere gravi indizi per ritenere: come, nonostante l’affidamento all’amministratore giudiziario, Giuseppe Ferdico fosse ancora il gestore del centro commerciale “Portobello”, in quanto “socio occulto” della “Ariaperta Srl” e della “Fenice Store Srl”; alle due società, amministrate di fatto da Francesco Montes, già condannato in via definitiva per bancarotta fraudolenta, era stata affidata la gestione della galleria e del supermercato del centro commerciale.