Riceviamo e pubblichiamo volentieri questo commento di Angelo Cuva, tesoriere dell’Uncat e vice presidente degli avvocati tributaristi di Palermo.
“L’Uncat ha ritenuto opportuno offrire un immediato contributo interpretativo, a favore dei professionisti e dei contribuenti, sulle complesse disposizioni tributarie contenute nel decreto “Cura Italia”, che hanno un diretto impatto sia sulle regole ed i tempi del procedimento amministrativo-tributario che su quelle dei processi tributari in corso.
Il commento va colto, quindi, come una riflessione dei giuristi avvocati che viaggia sul piano ermeneutico, immediatamente letterale/sistematico, senza pretese di esaustività né, tanto meno ed ovviamente, di vincolatività per i destinatari.
Le disposizioni affrontate attengono, soprattutto, alla sorte dei procedimenti e dei processi in corso alla data di emanazione del decreto, disposizioni che in sede di conversione sarà necessario aggiustare se si vorrà dal loro una coerenza d’insieme ed evitare, come spesso è accaduto, che si formi successivamente un corposo contenzioso.
Il perimetro che circoscrive gli atti e le attività è inclusivo per alcuni ed incoerentemente escludente per altri (si pensi, ad esempio, agli avvisi bonari dimenticati e pure suscettibili di impugnazione secondo il diritto vivente).
Delicati sono i risvolti circa l’oggetto dell’applicazione della sospensione dei termini (accertamento con adesione e procedimenti di reclamo) e del criterio di calcolo.
E’ evidente che tale contributo ermeneutico può dare solo un supporto a coloro che sono chiamati ad applicare delle disposizioni tributarie che si caratterizzano, ancora una volta e in palese contrasto con lo Statuto dei diritti del contribuente, per la loro scarsa chiarezza e disorganicità. Tutto ciò auspicando che vengano accolte le proposte di modifica volte a ridurre il contesto di grande incertezza con il quale i contribuenti devono confrontarsi”.