Si raduneranno in piazza San Silvestro, a partire dalle 10, i sindaci siciliani che mercoledì manifesteranno a Roma per denunciare, ancora una volta, le “gravi criticità finanziarie e organizzative” in cui, “ormai da troppo tempo, versano gli Enti locali dell’Isola” e per chiedere al governo nazionale “urgenti provvedimenti di carattere normativo e finanziario”. Alla manifestazione hanno aderito Cgil, Cisl, Uil e Forum Terzo Settore.
L’Anci Sicilia, nel corso degli incontri istituzionali già programmati, presenterà i “dati allarmanti” dell’Isola in cui, a oggi, solamente 152 comuni su 391 hanno approvato il Bilancio di previsione 2021-2023, appena 74 hanno dato il via libera al consuntivo 2020 e circa 100 si trovano già in dissesto o sotto Piano di riequilibrio.
Oltre alle questioni finanziarie i sindaci siciliani evidenzieranno anche le problematiche di carattere organizzativo, partendo da un recente monitoraggio, condotto dall’Anci Sicilia, in cui spicca un dato preoccupante relativo ai posti vacanti nelle piante organiche dei comuni siciliani: mancano circa 15mila unità tra cui circa 4000 fra dirigenti e categorie D. I primi cittadini dell’Isola chiederanno anche di essere messi nelle condizioni di approvare i bilanci nei termini previsti.
Secondo l’Associazione dei comuni siciliani, “in base a questa situazione drammatica, appare sempre più utopistico pensare di erogare servizi di qualità a cittadini e imprese e sperare di poter utilizzare in maniera efficace le risorse della Programmazione comunitaria 2021-2027 e del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Inoltre, l’Anci Sicilia specifica che “le norme previste dalla Legge di stabilità per l’Isola non risolvono in alcun modo le criticità oggetto della manifestazione”.
“Condividiamo e sosteniamo le ragioni che hanno portato i sindaci siciliani a sottoscrivere un appello rivolto al governo nazionale ed al governo regionale con il quale ribadiscono la necessità di approvare in tempi brevi le modifiche normative relative all’abbattimento del 50% degli accantonamenti del fondo crediti di dubbia esigibilità, all’assunzione di figure professionali qualificate ed alle nuove previsioni degli accordi tra Stato e Regione per compensare i mancati incassi dei crediti dovuti alle difficoltà del sistema di riscossione regionale”. Lo dice Giuseppe Lupo, capogruppo Pd all’Ars. “Tutto questo richiede l’impegno del governo nazionale e del governo regionale. In particolare, il governo Musumeci deve provvedere rapidamente a proporre, d’intesa con lo Stato, le modifiche normative necessarie ad adeguare le indennità spettanti agli amministratori locali dei comuni siciliani a quelle previste nel resto d’Italia”, conclude.