Diabete: sport e scambio di esperienze per contrastare la malattia

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Una trentina di persone, sofferenti di diabete, sia adulti che bambini, si radunano ogni domenica alle 9,30 all’ingresso dello stadio delle Palme, a Palermo, per fare almeno un’ora e mezza di movimento, tenendo sotto controllo i livelli di glicemia, e per scambiarsi esperienze e consigli su come affrontare al meglio la patologia che affligge circa 300mila siciliani.

“Lo sport, il movimento, ma anche una semplice passeggiata sono fondamentali per i diabetici – sostiene Francesco Gallo, che guida la sezione siciliana dell’Aniad, l’associazione nazionale atleti diabetici – al momento a questi raduni domenicali partecipano in larga parte i diabetici cosiddetti ‘tipo 1’ (patologia autoimmunitaria: l’organismo distrugge parte delle sue stesse cellule), che in Sicilia sono 17mila, di cui 2mila con microinfusore per l’erogazione continua dell’insulina, più un sensore che rileva il valore glicemico per almeno 288 volte al giorno, ma è molto importante coinvolgere nelle passeggiate soprattutto i diabetici ‘tipo 2’, la forma più frequente di diabete che insorge tendenzialmente in età adulta e che annovera tra i fattori di rischio: sovrappeso, dieta sbilanciata, vita sedentaria. Ecco perchè lo sport e uno stile di vita equilibrato possono essere un valido aiuto per migliorare la qualità della vita”.

Prima degli allenamenti ogni partecipante misura la glicemia per apportare correttivi ed affrontare al meglio una passeggiata di circa sei chilometri tra i vialetti del Parco della Favorita. “E’ anche un modo per scaricare la tensione – spiega Gallo – chi ha il microinfusore deve ritirare due volte l’anno i presidi, cioè i serbatoi dove si mette l’insulina, gli agocannula e i sensori. Da un paio di anni a questa parte nelle farmacie ospedaliere ci sono scorte limitate, e questo per noi costituisce un grande disagio. Chiediamo alle istituzioni regionali e alle singole Asp una maggiore sensibilità nei confronti dei diabetici, a partire dalla distribuzione annuale dei presidi in un’unica soluzione, alla consegna domiciliare, ad assottigliare l’enorme numero di passaggi burocratici, almeno venti, che il diabetico deve subire ogni sei mesi per la richiesta dei presidi”.