“Termini Imerese è il paradigma della politica industriale del centrosinistra. E’ il luogo delle promesse non mantenute e delle illusioni. E’ il luogo di una politica di investimenti sbagliata”. Lo ha detto il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Nello Musumeci, intervenendo dal palco allestito a Villa Palmeri, a Termini Imerese, nella prima uscita ufficiale per la corsa a Palazzo D’Orleans. Al suo fianco a Termini Imerese, luogo simbolo delle lotte per il lavoro portate avanti in questi anni degli ex operai della Fiat, oggi Blutec, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che è stata la prima a lanciare e ad appoggiare in modo netto la sua candidatura a presidente della Regione.
“Abbiamo il dovere di ripartire da qui – ha aggiunto Musumeci – per capire su quali settori puntare, su come evitare di fare feriti sul campo occupazionale e mi riferisco al tanto precariato che si è creato negli ultimi anni; per capire quali sono le naturali vocazioni di questa terra e quindi creare obiettivi, percorsi, risorse e strumenti per raggiungerli”.
“Chi l’ha detto che gli obiettivi devono essere raggiunti nei primi 100 giorni? La legislatura dura cinque anni e fino all’ultimo si lavorerà per raggiungere gli obiettivi”, ha detto Nello Musumeci, ai cronisti che chiedevano cosa farà nei primi 100 giorni di governo nel caso in cui dovesse essere eletto. “Questa favola dei primi 100 giorni, dei primi tre mesi – ha aggiunto – va bene quando le cose vanno bene. La Sicilia è in ginocchio, vive una condizione come mai si è vissuta nella storia della autonomia siciliana. Smettiamola – ha aggiunto – con la parola dei 100 giorni, noi cominceremo a lavorare dal primo giorno fino all’ultimo con la stessa tenacia come se si dovesse avere una settimana”.
“In Sicilia il consenso, in passato, si è ottenuto con il favore, con i figli che affollavano le segreterie dei partiti per un diritto sacrosanto che è quello al lavoro ed è questo quello che noi dobbiamo spiegare siciliani. Serve uno shock serve ridare speranza ragazzi”, ha detto nel suo intervento appassionato Nello Musumeci. “La partita si vince proponendo cose concrete – ha aggiunto Musumeci – basta col libro dei sogni, se penso al programma di Crocetta… impresentabile sotto ogni aspetto, con tutto il rispetto per la persona, una mostruosità politica e istituzionale”.
Si parla tanto di liste e di candidati in questi giorni e Musumeci è fin troppo chiaro nel mandare il messaggio ai maggiorenti dei partiti. “Dico liste pulite, liste pulite. Meglio perdere 10.000 voti ma non perdere la dignità: questa deve essere la nostra regola. Spero che i partiti alleati se ne rendano conto”, ha affermato Musumeci.