Forestali un comparto che rivendica dignità e stabilizzazione, se ne è parlato a Menfi

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Restituire la dignità ai forestali attraverso la loro stabilizzazione occupandoli in modo produttivo. Del futuro dei 24mila forestali in Sicilia si è parlato, ieri sera, nella Biblioteca del Comune di Menfi, nel corso del convegno “Tecnologie per stabilizzare i forestali, dalla terra spunti per risolvere la crisi siciliana”, organizzato dall’Università UniCusano (polo didattico di Castelvetrano-Selinunte), in collaborazione con il Sifus (sindacato forestali uniti per la stabilizzazione)/Confael e Unimpresa.
 
All’incontro, moderato dal segretario provinciale Confael Salvatore Martino, hanno partecipato: il vice presidente vicario dell’Ars, Antonio Venturino; il consigliere giuridico della vice presidenza vicaria dell’Ars Gaetano Aiello, esperto in materia di lavoro; il direttore del polo universitario didattico, Vito Abate; il dirigente del centro studi Aeras Melchiorre Loene; il segretario regionale del Sifus Maurizio Grosso; il giornalista Attilio Ludovico Vinci; i deputati regionali Margherita La Rocca e Matteo Mangiacavallo; i rappresentanti dell’Unione dei Comuni Terre Sicane. Ha portato i saluti l’assessore comunale di Menfi Rossella Sanzone.
 
“L’attuale emendamento inserito nel disegno di legge 912 di iniziativa governativa nell’ambito della legge di stabilità del 2015 non prevede alcuna stabilizzazione per i lavoratori ma il mantenimento del precariato con tagli del 20-30 per cento sui livelli occupazionali – ha spiegato il vice presidente vicario dell’Ars Venturino –. Il provvedimento che riguarda il comparto va stralciato dalla discussione della legge stabilità.No ai tagli lineari che riducono le giornate di lavoro, bisogna agire con una seria riforma  attraverso una legge organica. Vanno salvaguardati i livelli occupazionali e i forestali devono lavorare non con misure assistenziali, ma in modo produttivo, va studiato un programma di stabilizzazione da attuare nell’arco di tre, cinque anni”.
 
“Va dato merito al Sifus di aver raccolto ventiquattro mila firme – ha affermato il vice presidente Venturino – in Assemblea regionale c’è una proposta di legge di iniziativa popolare dalla quale bisogna partire proponendo eventuali emendamenti a scopo migliorativo. E’ arrivato il tempo di uscire fuori dalle logiche della vecchia politica – ha proseguito Venturino – che ha ritenuto di usare queste persone come massa di manovra a scopo elettorale, per arrivare ad una riforma vera, azzerando i turni, superando le criticità ed evitando inutili operazioni di facciata”.
 
“In Commissione – ha concluso il vice presidente vicario dell’Ars  Antonio Venturino – proporrò di procedere allo stralcio dei tagli previsti nel disegno di legge di stabilità 2015 presentato dall’assessore all’Economia Baccei, di proseguire al momento lasciando lo status quo in modo da avere il tempo di mettere su una riforma chiara e definitiva attraverso un tavolo tecnico che vada a verificare tutti i numeri del settore. I forestali devono lavorare trecento giorni l’anno, bisogna avere il coraggio di cambiare e serve la volontà”.
 
Nel corso dell’assemblea di Menfi, il direttore del polo universitario didattico, Vito Abate, ha presentato un progetto con il relativo piano industriale per la trasformazione dell’intero comparto attraverso la messa a reddito del patrimonio della Regione Siciliana. Tra gli obiettivi, la valorizzazione delle aree boschive e demaniali, il rilancio di tradizioni, arte, cultura, prodotti tipici, turismo. I lavoratori potrebbero essere impiegati – secondo il progetto – nella gestione delle Riserve naturali, nella prevenzione del dissesto idrogeologico, nella manutenzione della viabilità regionale, nelle attività antincendio, nella lotta alle piante aliene e alla desertificazione. Ma anche in altre attività attualmente non proprie del lavoro forestale ma assimilabili in un quadro di riordino dell’intero settore, con l’attribuzione di nuove mansioni e competenze in ambito agricolo e turistico.