In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che ricorre oggi, il Comune di Palermo promuove una serie di iniziative volte alla sensibilizzazione in merito ai temi della discriminazione di genere e del femminicidio. Nell’atrio di Palazzo Burgio sarà collocata una panchina rossa che è stata dipinta dalle dipendenti e dai dipendenti del Settore Risorse Umane in segno di solidarietà e vicinanza per tutte le donne vittime di violenza. Sarà affisso anche un cartellone e distribuiti alcuni depliants con i numeri utili che indicano i servizi per la denuncia e i centri antiviolenza a Palermo e in provincia. Un altro evento si terrà nella caffetteria Rosaelia e nell’atrio esterno di Palazzo Sant’Elia al quale parteciperanno il sindaco Leoluca Orlando, il vice sindaco Fabio Giambrone e gli assessori Mario Zito, Giovanna Marano e Paolo Petralia Camassa: un aperitivo solidale in favore della casa famiglia “Le piccole Donne” che assiste nove donne sfuggite ad atti di violenza.
“Palermo vive e condivide la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne – dice il sindaco Leoluca Orlando – illuminando di rosso il Teatro Massimo, confermando l’impegno delle istituzioni che dev’essere più incisivo a sostegno della libertà, dell’identità e della diversità contro ogni forma di violenza non soltanto fisica nei confronti delle donne, contro delitti terribili che mortificano la libertà e l’identità e mandano un messaggio devastante che è la negazione di elementari criteri di convivenza civile. Ancor più gravi quando vengono consumati all’interno di nuclei familiari o di falsati e pervertiti rapporti d’amore”.
Un fiore, una gerbera rossa contro la violenza sulle donne. Un regalo alle passeggere in arrivo all’aeroporto internazionale ‘Falcone Borsellino’ di Palermo da parte dell’associazione Assofioristi di Confesercenti Palermo, in collaborazione con la Gesap, la società di gestione dello scalo aereo palermitano. Un gesto simbolico ripetuto in ognuno dei punti vendita aderenti ad Assofioristi per dire che “le donne non si toccano neanche con un fiore”. L’aeroporto di Palermo si è così svegliato con un’installazione di scarpe rosse e gerbere. Settecento i fiori che saranno donati per tutta la mattinata alle passeggere in arrivo. “La gerbera è un simbolo per un impegno che sentiamo forte e che è quotidiano”, dicono il presidente di Assofioristi Ignazio Ferrante e la presidente di Confesercenti Palermo, Francesca Costa.
Sono in costante aumento le vittime di violenza di genere accolte presso l’Azienda Policlinico “Giaccone”. Solo nell’ultima settimana si sono registrati tre casi seguiti nell’ambito di un percorso strutturato che, in base al tipo di violenza, passa dal pronto soccorso generale o pronto soccorso ostetrico per poi essere seguito, così come prevede un protocollo specifico, a livello multidisciplinare. Circa sei/sette casi al mese; numeri che nell’ultimo periodo sono in netto incremento e fanno ancora più riflettere in occasione della giornata internazionale della violenza contro le donne celebrata oggi.
Dal 2006 il Policlinico di Palermo è partner della rete contro la violenza alle donne e il reparto di ostetricia e ginecologia è centro di riferimento per i casi di violenza sessuale dell’hinterland della città di Palermo.
L’Azienda ospedaliera universitaria è l’unica realtà sanitaria della città in cui è presente il servizio di medicina legale con reperibilità h 24, insieme col servizio di laboratorio analisi sempre attivo per tutelare le vittime di violenza. L’azienda policlinico sarà anche promotrice dell’istituzione di un Comitato contro la violenza di genere.
“La giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne richiama all’attenzione pubblica una violazione dei diritti umani che purtroppo si verifica tutti i giorni e a tutte le latitudini – dice il rettore dell’Università degli Studi Palermo professore Massimo Midiri – Tra i nostri compiti quotidiani c’è quello di educare e formare ad una cultura dell’uguaglianza e del rispetto, a tutti i livelli, dal comportamento al linguaggio, per lo sviluppo di una società che contrasti e prevenga questi terribili atteggiamenti di violenza e sopruso”.
“Questa giornata – sottolinea il commissario straordinario dell’Azienda Alessandro Caltagirone – ricorda a noi tutti quanto importante sia non dimenticare. Non possiamo lasciare che la ritualità di queste celebrazioni diventi scontata, così come le azioni da porre in essere. Continueremo a fare la nostra parte affinché chi subisce un atto così vile possa avere tutta la protezione e l’assistenza di cui ha bisogno. Al tempo stesso saremo sempre in prima linea, in sinergia con le altre istituzioni del territorio, per fare rete e promuovere attività di sensibilizzazione sociale”.
L’incremento degli accessi al servizio di soccorso per violenza sessuale registratosi negli anni presso la Aoup Paolo Giaccone – afferma la professoressa Antonella Argo, direttore della medicina legale del policlinico – dimostra che finalmente si sta uscendo dal mondo sommerso della violenza e che le donne denunciano i loro aggressori, con piena fiducia nelle strutture sanitarie. Registriamo anche un aumento preoccupante delle violenze da parte di partner ed ex-partner, che la letteratura scientifica chiama Intimate Partner Violence. Noi operatori sanitari, purtroppo, sovente ci sentiamo impotenti nell’indicare soluzioni operative che consentano alle vittime di avere rifugio. Per questo ritieniamo che le “reti sanitarie” debbano sempre più innestarsi in un proficuo raccordo operativo con la “rete” delle associazioni ed i gruppi che possano -sotto il profilo “sociale” – fornire supporto pratico, materiale alle persone in condizione di vulnerabilità. Fare sempre più rete, per aumentare la protezione di donne e minori”.
“La violenza contro le donne – evidenzia il direttore dell’ostetricia e ginecologia professore Renato Venezia – è una piaga che continua ad affliggere la nostra società. È un tema che riguarda tutti noi e si combatte costruendo una cultura dell’uguaglianza e del rispetto. Il nostro compito è anche quello di intervenire nell’ambito dell’educazione, della formazione e della socialità, promuovendo momenti che siano di riflessione personale e collettiva. Su questo fenomeno occorre mantenere alta l’attenzione e continuare a parlare, affinché chi è vittima di violenza trovi la forza e il coraggio per denunciare”.
“Nel Policlinico Universitario – sottolinea il professore Marcello Ciaccio, presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Palermo e direttore della unità di medicina di laboratorio – è attivo un servizio che fornisce un’assistenza completa alla donna che ha subito violenza. Infatti, oltre all’assistenza clinica, medico-legale e psicologica, l’unità di Medicina di Laboratorio da la possibilità di valutare, tramite strumentazioni di ultima generazione, parametri di laboratorio per il corretto ed appropriato management delle donne che hanno subito violenza.
“In occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne la Lega chiede che si portino rapidamente a termine le procedure per la costituzione dell’ osservatorio regionale Sicilia sul fenomeno”.Lo dicono la senatrice Valeria Sudano, l’eurodeputata Annalisa Tardino, la deputata regionale Marianna Caronia, la consigliera di prima circoscrizione Maria Pitarresi e il responsabile regionale dei dipartimenti Lega Igor Gelarda. “Siamo già intervenuti in ambito nazionale con la cosiddetta legge codice rosso, fortemente voluta dalla Lega, che ha introdotto importanti innovazioni per le vittime di violenza di genere, rendendo meno pericolosi nell’immediato gli autori di questi gesti inaccettabile . Adesso è il momento che la Regione se ne occupi in maniera più attenta, dando compimento ad una legge regionale già esistente, costituendo un osservatorio specifico che abbia un contatto e un dialogo continuo con le forze dell’ordine, la magistratura e chi si occupa del sostegno alle donne vittime. Ogni giorno, in Italia, 89 donne sono vittime di reati di genere. Nel 62% si tratta di maltrattamenti in famiglia.
Per i femminicidi, nel 72% dei casi autore è il marito, compagno o l’ex. Nel 50% dei casi l’arma usata è da taglio. Da non sottovalutare un gravissimo problema che nel mondo occidentale si sta imponendo sempre più drasticamente ossia quello delle spose bambine e dei matrimoni imposti, contro i quali per cultura e per tradizione dobbiamo opporci in maniera risoluta”, concludono i rappresentanti della Lega.
“Per combattere la violenza sulle donne, spesso figlia della fragilità maschile, occorrono prevenzione, educazione e cultura: una rivoluzione che sia in grado di costruire nuovi modelli. Non è solo un tema delle donne o per le donne, è anche un problema degli uomini e della società tutta. Da anni faccio un appello per dare vita a una “rete” di uomini contro la violenza sulle donne. La voce delle donne, da sola, non basta: accanto a loro devono esserci gli uomini ai quali chiediamo di scendere in campo in prima persona per una società più giusta e più sicura”. Lo ha detto Patrizia Di Dio, vicepresidente nazionale di Confcommercio con incarico alla legalità e sicurezza, intervenendo a Milano al Convegno “Donna sicura: cultura, idee e strumenti” organizzato da ConFederSicurezza.
“Il primo baluardo contro la violenza di genere – ha proseguito – è l’indipendenza, innanzitutto quella economica. Il lavoro rafforza le donne, ne accresce l’autostima e le libera dai bisogni. Chiediamo da tempo un piano nazionale per l’occupazione femminile e l’auto imprenditorialità, non solo a supporto delle donne ma anche perché le donne possono rappresentare il motore del cambiamento e della ripresa. E adesso, con il Pnrr, ci auguriamo che sia davvero la volta buona perché anche il lavoro va nella direzione della indispensabile prevenzione. La prevenzione richiama alla sicurezza che è un prerequisito per la democrazia e la convivenza civile oltre che per lo sviluppo economico”.
“Noi donne – ha concluso la Di Dio – siamo forti, più di quanto noi stesse crediamo: se economicamente indipendenti saremo ancora più forti e più libere. Così l’appello più appropriato mi sembra questo: siate imprenditrici, professioniste, lavoratrici autonome o indipendenti. Scegliete l’indipendenza che volete. Ma sceglietela! Sognate sempre di diventare ciò che desiderate. E fin quando non riuscite non rinunciate al lavoro. Mai. Perché il lavoro è prima condizione di libertà. Alla società tutta il compito di creare le opportunità di sviluppo e lavoro, la prima prevenzione contro la violenza sulle donne ”.