La Società Canottieri Palermo festeggia i suoi primi 90 anni sotto la presidenza di Eduardo Traina che la guida dal 2012, ma che fu presidente anche dal 2005 al 2009. Ma nel giorno delle celebrazioni la società ha voluto attribuire la presidenza onoraria ad una figura storia del Circolo, Emmanuele Emanuele, presidente della Fonazione Terzo Pilastro-Italia e Mediterraneo, che si occupa di portare avanti iniziative in ambito sociale, culturale ed ovviamente sportivo, il quale ha voluto donare alla Società Canottieri Palermo, sotto le cui insegne ha gareggiato negli anni Cinquanta, un pulmino che verrà usato dalla società. Alla cerimonia hanno partecipato il presidente del Coni Sicilia Sergio D’Antoni, il sindaco Leoluca Orlando che ha consegnato al presidente Traina, la “Tessera preziosa del mosaico Palermo” come “riconoscimento dell’impegno del Circolo nello sport e del suo impegno nel testimoniare il vero spirito e i valori della Città di Palermo in giro per il mondo”
La storia della società sportiva che oggi ha sede alla Cala si è intrecciata nel tempo inevitabilmente con la vita, gli imprenditori e la borghesia della città; ed oggi resta intrecciata alla vita della città. Furono alcuni giovani appassionati palermitani del remo a creare ex novo la Canottieri Palermo. Secondo i racconti, nel luglio del 1927, durante una passeggiata in carrozza in via Libertà, Santi Sapia e il suo grande amico Paolo Di Raffaele, abbandonato il Circolo Lauria di Mondello, ebbero l’idea. Sapia la lanciò a Di Raffaele e a loro si associò Fernando Ferrara. I tre giovani avviarono subito contatti tra i conoscenti, gli amici e i personaggi che avrebbero potuto dare una mano nel far partire una nuova avventura remiera. In cinque si autotassarono di 200 lire a testa per diventare i soci fondatori; ai primi tre si aggiunsero Luigi Ferrara e Vincenzo Tedesco.
Tra i primi ad associarsi ai 5 ci fu Pippo Saitta che convinse uno dei suoi zii a concedere l’uso di un deposito di agrumi che sorgeva nel “Porto Pidocchio”, nei pressi del molo Santa Lucia. Quella diventò la sede sociale e arrivarono una cinquantina di soci, i quali versavano da 15 a 50 lire in base alle possibilità economiche. Una sede di fortuna a cui seguirono altre sedi sempre nella zona della cala, fino ad arrivare ad oggi a quella prestigiosa e molto bella della banchina Lupa.
Il primo settembre 1927 ci fu il primo incontro dal notaio, ma l’atto costitutivo della canottieri Palermo porta la data del 4 marzo 1928 con la elezione del primo consiglio direttivo e la decisione di adottare come colori sociali il giallo ed il rosso, come quelli della città di Palermo. Primo presidente fu Luigi Ferrara, vice presidente Paolo Di Raffaele, segretario Giuseppe La Farina. Nel 1929, con il nuovo presidente Vincenzo Arcuri che tanto si prodigò, la Capitaneria di porto assegnò alla Cala un’area di circa duemila metri quadrati per realizzare la nuova sede sociale che fu terminata nel 1933. Gli anni Trenta, fino all’inizio degli anni Quaranta, portarono grandi risultati al nuovo sodalizio. I bombardamenti sul porto di Palermo, della Seconda Guerra Mondiale, distrussero la sede della Canottieri e a vent’anni dalla sua nascita i dirigenti si dovettero rimboccare le maniche per ricominciare da zero. Grazie a un nutrito gruppo di vecchi soci venne concessa un’area al molo Trapeziodale per la realizzazione della nuova sede sociale. Nei primi anni Cinquanta gli atleti della Canottieri Palermo ebbero grandi soddisfazioni in ambito sportivo. Seguirono decenni difficili per il canottaggio a livello agonistico e di risultati, ma negli ultimi anni le cose sono cambiate molto e il nome della Canottieri Palermo, grazie ai suoi atleti ed atlete, è tornato ben visibile a livello internazionale, con grandi risultati ed importanti trofei. Soprattutto grazie alle super sorelle Giorgia e Serena Lo Bue, allenate dal tecnico federale Benedetto Vitale, che da sole hanno vinto più di tutti, conquistando 11 titoli italiani dal 2010, sino al titolo assoluto nel 2017 nel due senza. Ed ancora due titoli europei juniores e quattro mondiali nel due senza juniores e nel quattro di coppia under 23. Protagonisti in precedenza anche Luca Moncada che, formatosi presso la Canottieri Palermo prima di passare al Telimar, ha vinto tre titoli mondiali. E ancora, altri atleti campioni italiani, come Giuseppe Monte, Emma Torre, Viviana La Cagnina e Dario Cerasola, argento in due con ai Mondiali del 2006.
“I successi nazionali e internazionali degli ultimi dieci anni sono arrivati grazie all’impegno e alla disciplina sportiva degli atleti e delle atlete ma anche grazie al serio e sapiente lavoro di Benedetto Vitale, responsabile tecnico della Canottieri Palermo, che fa parte dello staff tecnico della nazionale di canottaggio”, spiega il presidente Eduardo Traina.
Anche la vela è stata molto presente nell’attività sportiva del circolo, grazie alla straordinaria partecipazione dei soci appassionati, che con le loro barche hanno gareggiato e gareggiano in tutto il Mediterraneo a regate nazionali ed internazionali. Solo per citarne alcune: Sole di Giada di Modica, Bizzarra di Stancampiano, Regina di Fanara, Fata Turchina di Alia, Filo da Torcere di Salmeri, Wireless di Denaro/Trevisano, Cochina di Fabbri, Oxidiana di Pitruzzella, Shado di Adamo.
“Siamo in un momento di grande fervore sportivo che non ha precedenti in passato – affermano i dirigenti Francesco Modica e Sisto Bosco – abbiamo sempre posto al centro dei nostri interessi la passione per il mare, per il canottaggio e per la vela agendo in modo coerente con il nostro Statuto e i nostri programmi e puntando alla formazione sociale e sportiva dei giovani. Vogliamo ringraziare dell’attenzione il nostro socio storico professore Emmanuele Emanuele per la sensibilità che ha avuto nel voler donare attraverso la sua Fondazione Terzo Pilastro-Italia e Mediterraneo un minibus che tornerà molto utile all’attività giovanile della società”.
