L’Ars si ferma ancora tra schermaglie, assenze e governo ko, Ardizzone: “Meglio chiudere, indecoroso continuare così”

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L’Ars si ferma ancora, e il presidente della Assemblea regionale siciliana Giovanni Ardizzone sbotta carico d’ira: “Meglio chiudere. Indecoroso continuare così”. Quasi getta la spugna il presidente Ardizzone, dopo che per la seconda volta è mancato il numero legale, costringendolo a rinviare la seduta a mercoledì pomeriggio alle 16.

Un altro pomeriggio infruttuoso dopo la già lunga pausa preelettorale. Eppure, in queste sedute di fine legislatura con all’orizzonte le Regionali del 5 novembre, rimane molto ancora da decidere. Oggi, ad esempio, all’ordine del giorno c’era il corposo ‘Collegato’ alla Legge di stabilità regionale che contiene numerose leggi di spesa, interventi sul fronte dello sviluppo e dell’occupazione. Intorno alle 17 il primo cedimento, con il governo ko su un suo emendamento non sostenuto dalla maggioranza che ha fatto mancare il numero legale. Un’ora più tardi stesso copione. Prima dell’Aula, mercoledì alle 15 si svolgerà la Conferenza dei capigruppo. “Siamo più numerosi nella Capigruppo che in Aula – chiosa sconsolato Ardizzone – dobbiamo capire in quella sede come continuare e se continuare, o magari chiuderla qui con questo assurdo spettacolo. Ho fatto di tutto per andare avanti, ma evidentemente c’è una volontà diversa”.

Mal di pancia che si susseguono ormai da mesi con le coalizioni che brancolano nel buio. Le tensioni tra Governo Crocetta e Partito democratico non si sono mai arrestate. A cinque mesi dal voto non si conoscono ancora i candidati alla presidenza della Regione, a parte Nello Musumeci che si è già dichiarato pronto a correre per la poltrona di palazzo d’Orleans.

Ma tornando all’Aula, il numero legale è mancato per la seconda volta sull’emendamento del governo all’articolo 3 del collegato che riguarda i consorzi universitari. La norma ha riproposto le tensioni tra governo e Pd. Un emendamento, il 3.32 sottoscritto dai deputati Ruggirello, Sudano, Sammartino, Nicotra, Anselmo, prevedeva che la Regione siciliana si facesse carico della stabilizzazione dei dipendenti dei consorzi universitari.

Cosi recita l’emendamento dem: “A partire dall’entrata in vigore della legge la Regione siciliana si fa carico di provvedere alla stabilizzazione economica dei dipendenti allo stato in servizio”. La norma è stata bloccata dal governo che, con un emendamento di sintesi, ha escluso questa prerogativa. Ma non appena messa ai voti, la norma della Giunta è stata a sua volta bloccata: la mancata intesa ha fatto sì che la forza di maggioranza abbia fatto mancare il numero legale (al momento del voto solo 36 deputati presenti). Dopo una prima sospensione, la ripresa dei lavori intorno alle 18.20, con lo stesso esito.

Ardizzone ha stigmatizzato l’atteggiamento della maggioranza, dopo che in Aula erano presenti solo 23 deputati e ha parlato di condotta “indecorosa”, convocando per mercoledì alle 15 la conferenza dei capigruppo. “Bisogna capire se dobbiamo andare avanti con il Collegato oppure fermaci definitivamente – ha detto il numero uno dell’Ars – non ha senso andare avanti cosi. Se non c’è la presenza in aula di almeno 41 parlamentari è inutile continuare con questo spettacolo”.