Lega in Sicilia, Candiani e Rizzotto mandano “in pensione” Pagano e Attaguile

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la lega tende la mano a musumeci

Rivoluzione nella Lega in Sicilia, con il neo-commissario regionale, il senatore varesino Stafano Candiani che detta le nuove regole e il deputato all’Ars Toni Rizzotto che ne approfitta per togliersi qualche spina.

L’esordio del proconsole salviniano nel suo primo incontro con i giornalisti è soft: “Pagano e Attaguile hanno fatto un gran lavoro per ‘Noi con Salvini’ ma ora c’è la Lega che si sta strutturando anche in Sicilia, chi ha un incarico istituzionale per statuto non può fare il segretario della Lega o il segretario di sezione” – spiega Candiani.

Per il senatore di Varese il commissariamento in Sicilia non ha nulla a che vedere con  l’inchiesta della Procura di Palermo. Incalzato dalle domande sull’operazione “Voto connection” però Candiani ammette che nella Lega “ci sono state delle sbavature, in passato, che ritengo errori di gioventù, magari per non volere dire di no o per superficialità, nella fretta di chiudere le liste alle regionali. E Caputo – sottolinea – direi che rientra tra gli errori di gioventù”.

Meno felpato il parlamentare leghista all’Ars, Toni Rizzotto, da sempre in posizione critica con gli ex vertici regionali. “Noi con Salvini è andato in pensione a novembre, ora il percorso va affrontato con le regole del nuovo partito” – afferma. Poi l’affondo al veleno: “Mi dispiace che Pagano  dica in giro che tutt’ora sia ancora lui il coordinatore. La Lega ha le sue regole, in Lombardia come in Sicilia”.