Migranti a Catania: su nave Diciotti il procuratore di Agrigento Patronaggio e giovedì il garante dei detenuti

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Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio è salito a bordo della nave Diciotti ormeggiata al porto di Catania da due giorni con a bordo 177 migranti salvati nel Canale di Sicilia. Il magistrato è titolare dell’inchiesta, al momento a carico di ignoti, sul trattenimento dei profughi a bordo della nave della Guardia costiera.

“Il governo sta mettendo l’Italia fuori dal diritto internazionale: dalla minaccia di rimandare gli immigrati in Libia fino alla scelta di tenerli bloccati su una nave della Guardia costiera Salvini, Conte, Toninelli e Di Maio continuano a creare un clima di emergenza sulla pelle dei disperati solo per calcolo politico, minando la credibilità dell’Italia, isolandoci rispetto ai paesi europei che potrebbero darci una mano. Non è un atteggiamento da uomini di Stato, è un atteggiamento da sequestratori: facciano sbarcare subito gli immigrati a bordo della nave Diciotti”. Lo afferma Fausto Raciti, parlamentare e segretario del Pd siciliano.

“Il governo – aggiunge Raciti – sta sbattendo la testa contro le sue menzogne: l’ultimo Consiglio europeo non ha fatto alcun passo avanti sulla redistribuzione dei migranti e l'”amico” Kurtz è il primo a voltargli le spalle. E’ surreale che il ministro Moavero passi le giornate a chiamare le cancellerie europee mentre c’è una nave della Guardia costiera italiana con 177 persone a bordo alle quali il governo italiano impedisce lo sbarco: né il governo greco, né quello spagnolo si sono mai sottratti alle proprie responsabilità quando si sono trovati nella stessa situazione”.

Giovedì visita del Garante nazionale alla nave Diciotti, Mauro Palma, nel porto di Catania, per verificare le condizioni dei 177 migranti. Di fronte al perdurare della situazione di stallo della nave Diciotti “da quasi una settimana privati di fatto della libertà senza alcuna base legale e tutela giudiziaria”, il presidente Mauro Palma afferma di volersi avvalere dei poteri conferiti all’Autorità di garanzia “in quanto meccanismo di prevenzione nazionale ai sensi del Protocollo opzionale alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti: accesso a tutti i luoghi di privazione della libertà siano essi de iure o de facto, accesso a colloqui riservati con tutte le persone private della libertà e a tutta la documentazione”.

La delegazione sarà guidata da Daniela de Robert, membro del collegio del Garante nazionale, e composta da Fabrizio Leonardi e Elena Adamoli, componenti dell’Ufficio. Verificare le condizioni materiali in cui sono costrette a vivere da una settimana 177 persone, tra le quali 29 minori non accompagnati e 12 donne, così come la possibilità di accedere alla richiesta di protezione internazionale data anche la provenienza dei migranti da Paesi come l’Eritrea, la Siria, la Somalia e il Sudan e accertare i termini in base ai quali perdura la situazione di trattenimento dei migranti, sono gli obiettivi prioritari della visita.