La foto di Benito Mussolini, mentre mostra la mascella volitiva, sopra una citazione attribuita al duce, potrà tornare sulla parete del bar Fucsia di Modica. Era stata tolta un mese fa su segnalazione di una giovane, Agnese Stracquadanio, che prima ne aveva chiesto la rimozione e poi si era rivolta ai carabinieri.
Ora però il tribunale del Riesame di Ragusa ha disposto il dissequestro dell’immagine. Due le motivazioni poste alla base della decisione. Da un lato l’esposizione della foto è una forma, sia pure discutibile, di manifestazione del pensiero, secondo un principio costituzionale, e dall’altro non è un atto assimilabile alla ricostituzione del partito fascista.
E non si può ravvisare nemmeno l’astratta considerabilità del reato di apologia del fascismo. A concretizzare questa ipotesi non basterebbe, infatti, la frase che accompagnava la foto: “non ho paura del nemico che mi attacca ma del falso amico che mi abbraccia”.
Il titolare del bar, Giuseppe Spadaro, aveva escluso che quell’espressione avesse per lui un carattere apologetico. “La mia non era una scelta politica – ha detto Spadaro – anzi posso dire che non ho simpatie politiche per nessuno. E di Mussolini so solo quello che mi raccontava mio nonno. Penso solo al mio lavoro. Il mio locale è molto frequentato e non ho tempo per occuparmi di politica. La frase l’ho scelta solo perché mi era piaciuta. Dopo quello che è accaduto, non so se la rimetterò”.