“Nascondeva cadaveri”, arrestato il gestore di una ditta di pompe funebri a Palermo 

0
591
pompe funebri

Arrestato il gestore di una ditta di pompe funebri a Palermo per occultamento di cadavere e falsificazione di certificati di morte. Paolo Rovetto, 25 anni, è finito in manette con la contestazione di avere commesso i reati commessi tra il 21 marzo e il 30 aprile del 2018.

L’uomo,gestore dell’agenzia funebre “L’ultima cena”, è stato posto ai domiciliari in esecuzione di un provvedimento disposto dal gip Piergiorgio Morosini, su richiesta dei pm Maria Rosaria Perricone e Claudia Ferrari, coordinati dal procuratore aggiunto Sergio Demontis.

Secondo gli inquirenti, Rovetto dopo il decesso il 21 marzo di due anni fa di una donna svizzera che da anni viveva a Palermo e che i familiare volevano cremare, avrebbe nascosto per mesi il cadavere in attesa di produrre la falsa documentazione burocratica attestante la morte. Quando le richieste dei parenti, volte a effettuare la cremazione e ottenere i certificati di morte, si sono fatte pressanti ed è stata minacciata la possibilità di sporgere denuncia, il cadavere della donna è “ricomparso” nei vialetti del cimitero di Santa Maria dei Rotoli nei primi giorni di settembre del 2018.

Un macabro rinvenimento che ha fatto scattare le indagini degli agenti del commissariato di Brancaccio consentendo di accertare come l’indagato abbia creato falsi certificati attestanti il decesso della donna per consentire ai parenti, all’oscuro di tutto, di avviare le previste procedure amministrative e burocratiche in Svizzera, previa certificazione del decesso della donna.

“La condotta di Rovetto – spiegano gli investigatori -, oltre che alla violenza si è improntata alla crudeltà e al cinismo. Con la forza e la prepotenza avrebbe prelevato direttamente dalla camera mortuaria di un nosocomio cittadino la salma di una paziente poco prima deceduta e, dopo aver nascosto il cadavere per tre giorni in un luogo sconosciuto, l’avrebbe trasportato dentro il cimitero dei Rotoli senza essere in possesso delle prescritte autorizzazioni alla sepoltura e producendo false autorizzazioni al trasporto della salma e al seppellimento. In quest’ultima fase sarebbero state compiute violenze e minacce nei confronti di un funzionario dei servizi cimiteriali del Comune”.

Dopo le formalità di rito, Paolo Rovetto è stato condotto nella propria abitazione in regime di arresti domiciliari.