“Il giudice penale del Tribunale di Palermo, contrariamente a quanto affermato dal giudice del lavoro che aveva ritenuto illegittimo il licenziamento disciplinare irrogato dalla Rap nei confronti di 4 dipendenti chiedendo la reintegrazione, oggi ha reso giustizia alla società”. Ne dà notizia in una nota la Rap.
“I dipendenti – A.C, F.M, G.D., S.M. – avevano illecitamente sottratto carburante e attrezzi di proprietà aziendali, la Rap li aveva licenziati ma successivamente la sentenza di primo grado del giudice del lavoro Paola Marino, del 7 gennaio 2019, li aveva reintegrati riconoscendogli tra l’altro il pagamento della pregressa retribuzione”, prosegue la nota.
L’amministratore unico di Rap aveva dato mandato al proprio ufficio legale, guidato dal dirigente Donatella Codiglione, di impugnare la sentenza. Il giudice penale Walter Turturici ha condannato a 4 anni di reclusione, nonché alla pena accessoria dell’interdizione dei pubblici uffici e di procedere con estinzione del rapporto di lavoro dagli stessi intrattenuti con la Rap.
“A seguito di indagini della polizia giudiziaria avvenute tra aprile 2013 e settembre 2014 – dice l’amministratore unico di Rap Giuseppe Norata – è emerso che questi dipendenti hanno illecitamente sottratto carburante e attrezzi di proprietà di Rap e su questo non si può essere transigenti. Il tempo ci ha dato ragione confermando la tesi del nostro ufficio legale. Le sentenze si rispettano ma nessuno può permettersi di danneggiare l’immagine societaria, dei tanti lavoratori onesti e della collettività per pochi che non fanno il proprio dovere”.
Erano stati gli inquirenti, dopo indagini con pedinamenti e supportati da video, ad arrestare nell’aprile 2015 i quattro impiegati, in flagranza di reato. Ora si aspetta l’udienza di riesame in sede di Corte di Appello, sezione lavoro, che si riunirà nei prossimi giorni per confermare o meno il giudizio.