“La ztl notturna ucciderà l’anima del centro storico”. Non ammette repliche il commento di Doriana Ribaudo e Gianluca Buono, titolari dell’Osteria Ballarò, locale nel centro storico di Palermo, al provvedimento che dal 10 gennaio estenderà la ztl anche alle ore serali e notturne.
I due ristoratori, sbarcati nel locale a pochi passi da piazza Borsa nel 2013 – “quando ancora in pochi frequentavano il centro storico e molti hanno pensato che fossimo incoscienti” – sono sempre stati in prima linea nel recupero del centro storico come “salotto della città”, a favore delle pedonalizzazioni e della ztl, per promuovere la quale hanno anche fornito pass giornalieri ai loro clienti e un parcheggio. Ma adesso chiedono un passo indietro dell’amministrazione, un “ravvedimento”, su un provvedimento che ritengono “ingiustamente punitivo nei confronti di tutti gli operatori della ristorazione e del commercio”. Una soluzione potrebbe essere quella di far partire la ztl “almeno dalla mezzanotte”.
“Lo spettro della ztl notturna – sottolineano – rischia di mettere a serio rischio il lavoro nostro e di tutti quelli che con noi collaborano”. Un’idea condivisa anche da altri ristoratori ed esercenti del centro storico. Le sole voci dell’attivazione della ztl notturna avrebbero fatto già ridurre le prenotazioni nei ristoranti.
“È chiaro – sottolineano dall’Osteria Ballarò – che per i palermitani l’idea della ztl costituisce un muro psicologico che forse si scalfirà solo con il tempo, non c’è pass gratuito che tenga”. Sulla stessa linea anche Andrea Rizza, dell’Osteria dei Vespri, secondo cui se “fino adesso la ztl è stata una scelta inevitabile che ha migliorato la qualità della vita dei residenti e la fruibilità del centro storico, un’ulteriore chiusura dalle 22.30 nei fine settimana non risolverà i problemi legati alla movida ma danneggerà soltanto le attività di ristorazione”. Un problema che negli altri centri storici del mondo e d’Italia non si pone perché “esistono anche servizi ed infrastrutture che permettono questo tipo di scelte”. La soluzione potrebbe essere quella di una “finestra dalle 20 a mezzanotte”.
“Siamo molto solidali con i residenti per il caos della movida – afferma Sabrina Leone, della pizzeria “Ciccio passami l’olio” – ma la ztl notturna, purtroppo per loro e per noi, non sarà una soluzione ma certamente lo svuotamento del centro storico ed il ritorno al passato”. “Capisco che tra negozianti, ristoratori e residenti, un punto di incontro non è molto facile ma non impossibile – aggiunge Giuseppe Veniero, dell’omonimo confettificio – L’introduzione della ztl notturna, così concepita, non ha un buon impatto su chi ha nuovamente scommesso sul centro storico. Si deve consentire ai ristoratori di potere accogliere i propri clienti, ai residenti di ospitare amici a casa e dormire in serenità”.
E le proteste arrivano anche dai residenti. “Sono residente in via del Celso, ma sarebbe meglio dire che sarei residente in via del Celso, se solo potessi accedervi con normalità e senza effettuare percorsi illogici, lunghi e snervanti – afferma Carlo Patania – Trovo del tutto penalizzante e vergognoso che un residente nella zona compresa dal provvedimento non possa più ricevere un amico, un parente, una compagna, gli amici dei figli, i nonni, una baby sitter, un medico, un professore privato, se non facendogli pagare una tassa”. (AdnKronos)