“Schiaffo” di Zingaretti a Faraone, non è più segretario regionale del Pd

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Si ferma la marcia siciliana del renziano Davide Faraone che da venerdì non è più segretario regionale del Pd in Sicilia. Nel giorno del suo compleanno viene esautorato dalla carica di numero uno della segreteria.

Dopo sette mesi dalla sua elezione, avvenuta in un clima rovente e con l’area Zingaretti sull’Aventino, la commissione nazionale di garanzia, con 5 voti a favore e 3 contrari, ha annullato la nomina del senatore, proclamato il 13 dicembre scorso, accogliendo il ricorso che avevano presentato i rappresentanti della mozione Zingaretti nell’isola. E scatenando le proteste dell’ala renziana. Ora la palla passa alla direzione nazionale del partito.

Faraone era stato nominato segretario dalla commissione regionale per il congresso, lo scorso 13 dicembre, dopo l’annullamento delle primarie (erano previste il 16 dicembre) perché rimasto l’unico candidato in corsa, dopo il ritiro di Teresa Piccione (area Zingaretti), che aveva accusato la commissione nazionale di garanzia di avere stravolto le regole del partito, stabilendo il rinvio dei congressi provinciali e di circolo a dopo le primarie.

Il 23 dicembre, i 180 componenti dell’Assemblea regionale del partito, dove non c’erano esponenti dell’area Zingaretti, avevano ratificato la proclamazione. Ora il colpo di scena. In arrivo un commissario che guiderà il partito in attesa della nuova campagna di tesseramento e dei nuovi congressi.

Per il vicesegretario regionale, Antonio Rubino, quella della commissione è una “scelta scellerata”, mentre canta vittoria il coordinamento regionale della mozione Zingaretti: “Adesso si apre una nuova fase per la costruzione del nuovo Pd anche in Sicilia, una fase di confronto plurale che permetta a iscritti ed elettori di partecipare alla Costituente delle idee lanciata da Nicola Zingaretti per ritrovare la forza di una proposta alternativa in grado di cambiare la Sicilia e il Paese”.

Intanto, il presidente dei senatori Pd, Andrea Marcucci, invoca l’intervento del segretario Zingaretti “a difesa delle regole. La decisione di annullare l’elezione di Faraone è di una gravità senza precedenti. Il diktat della commissione di garanzia è dettato da sole ragioni di corrente”, afferma.

“Dopo 5 mesi il Nuovo Pd ha deciso di commissariare il segretario siciliano Davide Faraone. Piccolo particolare: ha deciso di farlo proprio nel giorno del compleanno di Davide e, soprattutto, nel giorno del ventisettesimo anniversario della strage di Paolo Borsellino e dei ragazzi della sua scorta. Mentre noi, con Davide, eravamo in via D’Amelio, le massime cariche del Partito preferivano stare nel chiuso di una stanza ad eliminare un baluardo del renzismo. Vergogna!”. Lo scrive su facebook il deputato del Partito democratico Carmelo Miceli, segretario dem di Palermo.

Faraone è vittima di una decisione incredibilmente assurda. Un’ingiustizia vera e propria giustificabile solo con logiche di corrente e che poco si concilia con lo spirito del Pd”. Lo afferma il senatore dem Ernesto Magorno.

“Le regole che governano il Pd sono state ferite dalla decisione della commissione di garanzia di annullare l’elezione del segretario regionale siciliano. Sottolineo, che contrariamente al passato, la commissione di garanzia ha votato a maggioranza proprio per punire Davide Faraone. Zingaretti ha ora l’onere di rimediare ad una decisione molto grave”. Lo afferma la senatrice del Pd Simona Malpezzi, vicepresidente del gruppo dem a Palazzo Madama.

“Mentre il segretario Zingaretti chiede unità e dichiara di voler limitare peso della correnti, la sua corrente procede, col voto contrario delle minoranze, alla cacciata del segretario regionale siciliano Davide Faraone, reo di non essersi allineato. Una scelta grave e sbagliata”. Lo scrive Luciano Nobili, deputato del Partito democratico, su Twitter.

“Chiedo a Zingaretti di non soffocare la pluralita’ del Pd e di far prevalere ai tecnicismi e alle correnti, la politica”. Lo dice in una nota la senatrice del Pd, Valeria Sudano in merito alla decisione della commissione di garanzia di accogliere i ricorsi contro l’elezione a segretario del Pd Sicilia di Davide Faraone. “La decisione della commissione nazionale di garanzia di annullare l’elezione di Davide Faraone, decisa peraltro a maggioranza, e nel giorno del ricordo della strage di via D’Amelio – aggiunge – è una pagina buia di un partito che, invece di marciare unito contro i populisti, colpisce alle spalle chi, come Davide Faraone, da mesi ha riportato in strada e tra la gente il Pd”. “Mi auguro – conclude – che il segretario nazionale voglia intervenire e ristabilire le regole di convivenza democratica dentro il partito, facendo rispettare anche le minoranze, senza permettere che i suoi possano applicare punizioni a chi appartiene ad un’altra corrente”.